Oggi più che mai questa nostra Terra ci appare come un “atomo opaco del male” (citando i versi finali della poesia di Pascoli “X agosto”) intendendo per “male” il coronavirus che sta mettendo in ginocchio l’intera umanità.
La globalizzazione ha arricchito enormemente una piccolissima parte della popolazione mondiale e ha forse migliorato le condizioni di vita in alcuni paesi prima poverissimi, (peggiorandole nel contempo in altri), ma sta ora dimostrando il suo lato più oscuro: la globalizzazione delle epidemie, favorite dalla grande facilità di spostamento di merci e persone nel mondo.
Di fronte a questa pandemia che ci sta mettendo a durissima prova, dovremmo capire che solo con la solidarietà e l’aiuto reciproco potremo uscirne, invece c’è sempre la tentazione di pensare al proprio piccolo orticello (addirittura fra paesi della UE).
Ma il record del più becero egoismo l’ha data Trump: ha tentato di comprare per una cifra astronomica il vaccino cui sta lavorando una casa farmaceutica tedesca, per poterlo riservare solo agli Americani. Ecco cosa significa “American first” , il suo slogan preso a prestito anche qui da noi. E forse ora capiamo come ci si sente quando non si è tra quei “first”, quando la nostra esistenza viene calcolata come elemento di secondaria importanza
Dobbiamo dare atto invece alla Cina, ufficialmente atea e comunista, di un atteggiamento nei nostri confronti solidale e umano, e molti paesi di tradizione e cultura cristiana dovrebbero arrossire di vergogna al confronto.