“Volo ” a Verona.

Sarà stato l’effetto di 50 giorni di isolamento, sarà stata l’ambientazione suggestiva nell’Arena di Verona, sarà stata la dolcezza malinconica della musica  di Puccini unita alla voce limpida di Piero del Volo,   ma ieri sera la sua interpretazione di “Lucean le stelle” mi ha veramente emozionato. Ho sentito tutto il rimpianto struggente di Cavaradossi  per i momenti più belli della sua vita, rimpianto reso ancora più dolente dall’approssimarsi della morte e dalla certezza che certi momenti non potranno  tornare mai più.

il VoloTutto lo spettacolo dei tre tenorini è stato notevole: con le loro belle voci hanno sfoderato un repertorio molto vario, mettendo in risalto le proprie caratteristiche: la voce più “scura” (si può dire così?) di Gianluca adatta  a interpretare brani romantici; la voce limpida di Piero che  canta in modo tanto naturale che le note  sembrano rotolare spontaneamente fuori dalla sua ugola; la voce squillante di Ignazio, il più brillante  dei tre,  che mette allegria . Due ore di bella musica e di belle melodie.

Repliche di questo tipo  di spettacoli non fanno certo rimpiangere la programmazione dei tempi normali, però ti viene un nodo in gola a pensare che eventi del genere, con tanta gente  riunita per fare festa, non si potranno realizzare per chissà quanto tempo.