Ieri, festa patronale ad Arcellasco, ma una festa resa più importante per la coincidenza del 40° di sacerdozio di don Claudio.
Un grande striscione è stato posto di fianco alla Chiesa per ricordare la festa e, in previsione di un’affluenza superiore ai posti previsti secondo le normative, erano state preparate molte sedie anche sul sagrato. In queste occasioni è sempre di grande effetto l’accensione del “faro dei martiri”, un rito particolare, che appartiene esclusivamente alla liturgia ambrosiana.
In origine si trattava di un “lampadario” formato da tante candele che venivano accese contemporaneamente dando fuoco a un anello di bambagia posto sulla sommità. Ora invece ha la forma di un pallone rivestito di bambagia e sormontato da una corona. Il celebrante, all’inizio della messa dà fuoco al “Faro” con tre candeline accese poste su un lungo bastone. Il fuoco divampa velocemente e consuma il rivestimento del faro e la corona con una lunga e spettacolare fiammata, che dovrebbe simboleggiare il grande amore che ha spinto i martiri a testimoniare a prezzo della vita la loro fede in Dio.
Dopo questo inizio, indubbiamente suggestivo, è cominciata la messa solenne alla fine della quale è stato consegnato a don Claudio un assegno che gli consentirà di dare l’addio alla sua vecchia scassatissima auto. E’ stato commovente vedere con quanto entusiasmo la gente di Arcellasco ha partecipato a questa raccolta di fondi, in un momento in cui tutti sentono certamente il peso della crisi post-pandemia.
Erano presenti il sindaco di Erba, sig. ra Veronica Airoldi e alcuni esponenti del Consiglio Comunale, che alla fine della cerimonia, sono venuti a visitare la mostra che avevamo allestito nei locali del “Focolare”. La proiezione del nostro video che ripercorre le attività parrocchiali guidate da don Claudio in questi otto anni, ha riscosso molti apprezzamenti e questa è stata la migliore ricompensa per il lavoro svolto.