La violenza contro le donne è un fenomeno molto preoccupante, conseguenza nefasta di una mentalità in via di superamento, ma ancora fortemente radicata in molti, che concepisce la donna come essere subalterno, fatto per obbedire ed essere dominato. Per secoli è stato così, tanto che le donne non avevano il diritto di ereditare fino alla riforma del diritto di famiglia di qualche decennio fa . Non c’ è perciò da stupirsi se c’è ancora chi non si è adattato a concepire la donna come essere alla pari, soggetto di doveri e diritti del tutto uguali a quelli dell’uomo.
Per smantellare questa mentalità “razzista” verso le donne è senz’altro necessaria una educazione indirizzata fin dai primi anni a non inculcare nei figli l’idea che certi lavori, soprattutto in ambito domestico, siano solo per le donne e altri solo per gli uomini. Perchè ad esempio non insegnare ai propri figli, maschi e femmine, a tenere in ordine le proprie camere, o a cucinare piatti semplici, o a rammendarsi un orlo, o a far funzionare gli elettrodomestici. Sono piccole cose, che garantiscono a tutti la propria indipendenza. Un ragazzo che sa badare a se stesso anche in queste piccole cose quotidiane, non cercherà nella futura moglie una colf- non pagata e sarà forse più propenso a vederla come partner alla pari.
C’è poi chi porta questa questione a eccessi del tutto irrazionali a mio avviso: non si può cancellare la diversità tra i sessi. Io avuto figlie femmine e un figlio maschio e ora ho nipoti maschi e una nipote femmina, ebbene non ho mai visto le bambine giocare con le automobiline o i soldatini anche avendoli a disposizione, e non ho mai visto i maschi prediligere il gioco con le bambole.
Forse anche in questo campo, come in ogni situazione, non bisognerebbe mai dimenticare il buonsenso.