Secondo la tradizione, Gesù è nato in una grotta usata abitualmente dai pastori, che occupavano il gradino più basso nella società del tempo.
Se oggi Gesù volesse nascere di nuovo, nascerebbe forse su una barca di migranti, o sotto un ponte tra i senzatetto delle nostre città, o tra le macerie di uno dei tanti paesi in guerra oggi.
Noi che viviamo sicuri nelle nostre belle case tiepide (cit. da Primo Levi) e che tornando a casa troviamo visi amici, dovremmo sempre, ma in particolare a ogni Natale, ricordarci di chi non è fortunato come noi, ma quest’anno questo “dovere” ci incalza e interpella più che mai: lasciamoci scaldare il cuore dalla solidarietà e rispondiamo ai tanti appelli che sollecitano la nostra generosità.
Se lo faremo, vivremo certamente un Buon Natale anche se la pandemia ci costringe a cambiare abitudini e tradizioni.
Tanti auguri a tutti quelli che leggono questa pagina: BUONE FESTE!