Copio da Wikipedia:
«Giunga ora il Nostro saluto fraterno e paterno ed il Nostro augurio di pace, con quanto la pace deve recare con sé: l’ordine, la serenità, la letizia, la fraternità, la libertà, la speranza, l’energia e la sicurezza del buon lavoro, il proposito di ricominciare e di progredire, il benessere sano e comune, e quella misteriosa capacità di godere la vita scoprendone i rapporti con il suo intimo principio e con il suo fine supremo: il Dio della pace.» |
(Paolo VI, Omelia per la prima celebrazione della «Giornata della pace», 1° gennaio 1968[2]) |
Oggi si celebra la giornata per la pace, istituita da Paolo VI nel 1968, come si evince da quanto riportato sopra.
Poco fa, Papa Francesco ha esortato di nuovo il mondo a perseguire la pace, ma per costruire una pace vera non basta far tacere le armi, che pure anche in questo momento seminano morte e disperazione in tante parti del mondo.
Per costruire la pace bisogna combattere la povertà, bisogna evitare che poche persone al mondo detengano la maggior parte delle ricchezze del pianeta, bisogna riconoscere a tutti eguali diritti in nome dell’unica appartenenza all’umanità, bisogna smettere di investire in armamenti per creare occasioni di lavoro dignitoso.
Bisogna creare legami di solidarietà vera tra individui, tra gruppi, tra nazioni e prenderci cura gli uni degli altri in un clima di rispetto per l’ambiente: uomo e natura non possono non vivere in simbiosi e dal benessere dell’una dipende il benessere dell’altro.
E’ una meta ambiziosa quella che ci propone Papa Francesco: potremo raggiungerla solo se sapremo metterci insieme, superando le barriere culturali e gli egoismi che ci dividono. Utopia? Forse sì, ma forse è l’unica via sensata da percorrere.