L’UTE di Erba ha organizzato tra dicembre e questi primi giorni di gennaio tre videoconferenze tenute tutte da don Ivano Colombo.
La prima verteva sulla figura di don Primo Mazzolari, anticipatore di molte posizioni espresse poi dal Concilio Vaticano II; le altre due sono state incentrate sulla figura di S. Giuseppe, a cui è dedicato questo 2021. Dall’analisi di testi biblici, Vangeli apocrifi, tradizioni popolari e opere d’arte, don Ivano è riuscito a “modellare” un S. Giuseppe a tutto tondo e per certi versi inaspettato.
La prima puntualizzazione ha riguardato il modo comune di definirlo “padre putativo”, intendendo che Giuseppe fu ritenuto padre di Gesù anche se in realtà non lo era. Giustamente il nostro docente ci ha fatto riflettere: chi è vero padre? Colui che genera o colui che custodisce ed educa? Certamente il secondo non è meno padre del primo e Giuseppe che si è preso cura di Gesù, che lo ha cresciuto, educato, istruito può a buon diritto essere ritenuto padre a tutti gli effetti.
Giuseppe nei Vangeli canonici ha poco spazio, ma è invece molto presente nei Vangeli apocrifi (Vangeli non riconosciuti come affidabili da tutte le comunità cristiane antiche) e nelle opere d’arte in cui la sua figura appare molto presente.
E’ l’uomo giusto, che sa discernere e fare la volontà di Dio. E’ l’uomo che sa assumersi la responsabilità di scelte difficili, che sa sfidare le regole del perbenismo, che sa amare con generosità, che affronta pericoli e disagi per custodire gli esseri che gli sono stati affidati.
Al giorno d’oggi, gli uomini, nelle nostre società occidentali, sono impegnati a ridisegnare il loro ruolo all’interno della famiglia: non possono più essere i “padri-padroni” e per questo a volte si limitano a interpretare la parte di quello che è troppo preso dal lavoro per interessarsi veramente della famiglia, con conseguenze disastrose sull’educazione dei figli e sulla coesione del nucleo familiare. Per questi uomini S. Giuseppe può essere un esempio di tenerezza, di serietà e di autorevolezza. Credo che Papa Francesco abbia indetto l’anno di S. Giuseppe proprio per sostenere e dare fiducia ai giovani padri di oggi, a volte un po’ frustrati e disorientati.
Le lezioni di don Ivano sono state molto interessanti; dispiace che molti soci ute non abbiano il coraggio di provare a collegarsi via internet.