Là , in Germania, qualcuno non ci ama….
In Germania, infatti, ogni tanto salta fuori qualcuno che ci attacca duramente dalle pagine di un giornale: ora questo, ora quello. Ricordo una copertina con spaghetti e pistola e accuse ricorrenti di essere scrocconi; oggi, nella giornata del DANTEDI’ attaccano Dante come uomo e come poeta….
Come uomo avrà certo avuto i suoi difetti, i suoi limiti, ma rimproverarlo perchè parla di Beatrice e non di sua moglie vuol dire non aver mai letto nulla a proposito della poesia stilnovista in cui l’amore veniva identificato con una figura ideale, eterea, perfetta. Si celebrava più l’idea dell’amore che non l’amore umano, reale, che a quel tempo, in genere, aveva anche ben poco a che fare col matrimonio e non solo in Italia. Come politico poi dev’essere stato un uomo di forti passioni se si è fatto esiliare dai suoi concittadini di avversa fazione.
Come poeta però credo che nessuno possa negare la sua inarrivabile grandezza. Il giornale tedesco lo accusa di scrivere in una lingua che non è l’italiano di oggi, ma le lingue vive si modificano e non credo che per i tedeschi sia così semplice leggere oggi le leggende medioevali dei Nibelunghi.
E’ vero, ha attinto da Virgilio e da chissà quanti altri, ma il risultato delle sue fatiche è stupendo e per ricordarci di quanto grande sia la sua arte basta riportare solo qualche stralcio dei suoi versi, scegliendoli tra i più noti:
Tanto gentile e tanto onesta pare/ la donna mia quand’ella altrui saluta,/ ch’ogne lingua deven tremando muta,/ e li occhi no l’ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,/ benignamente d’umiltà vestuta;/ e par che sia una cosa venuta/ da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira,/ che dà per li occhi una dolcezza al core, che ’ntender no la può chi no la prova:/ e par che de la sua labbia si mova/ un spirito soave pien d’amore,/ che va dicendo a l’anima: Sospira.
E cosa dire di questi versi dedicati alla Madonna?
Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Non è che ci sia alla base di queste critiche una buona dose di invidia e di “rosicamento”?