Un’anziana, che vive ormai in un suo mondo impenetrabile, sta facendo ginnastica riabilitativa con l’istruttrice; Piera la osserva e pensa…
Occhi chiusi,/ ma attenti. /
Uno… Due… Tre../
stai alzando le braccia,/ le incroci./
Quelle mani, /che non sanno /
portare cibo alla bocca,/ si intrecciano./
“Brava ragazza,/ continua, brava.”
Tu composta,/ tutta presa/
nella tua esecuzione/ prosegui./
Ogni tanto borbotti. /Che meraviglia! /
Quanta tenerezza //sorge nel cuore!/
Forse ricordi gesti antichi,/ ripetuti e ritrovati. /
Cosa sappiamo noi/ di quali e quante ricchezze/
stai nutrendo il tuo presente /
e di quanto sia/ la tua comprensione?
Uno.. Due… Tre…Continua, ragazza, continua. (Piera)
Ha sempre colpito anche me il pensiero di ciò che possono fare certe malattie: tutto un mondo di idee, di esperienze, di sensazioni non trova più il modo di esprimersi e resta imprigionato, inaccessibile, misterioso….Solo a tratti qualche parola, un gesto, un’espressione fa trapelare ciò che non viene espresso compiutamente …. potrebbe sembrare senza senso, ma certamente non è così …
Grazie, Piera, per la tua meravigliosa sensibilità!