Stavamo facendo una ricerca e stavamo consultando l’archivio parrocchiale per ricostruire la storia della parrocchia e della chiesa di Arcellasco.
Nel fascicolo che conteneva i documenti risalenti alla fine del ‘700 e ai primi anni dell’800, ci ha veramente colpiti un fatto a cui non si pensa quando si studia la storia sui libri di testo.
Si sa che nel periodo napoleonico i cambiamenti politici erano repentini e anche le vicende del nostro territorio mutarono all’unisono con le alterne fortune di Napoleone. A brevi periodi di pace si susseguivano guerre sanguinose e da qui la chiamata alle armi dei giovani.
Tra le scartoffie ingiallite e polverose, abbiamo trovato le lettere dei vescovi del tempo che esortavano i parroci a fare opera di convincimento presso le famiglie perché consentissero l’arruolamento dei giovani, in nome della lealtà dovuta al governo del momento.
Leggendo quelle lettere, mi sono sentita rabbrividire immaginando lo strazio delle madri e dei padri che si vedevano, a più riprese, strappare i loro figli a difesa di interessi che forse nemmeno riuscivano a comprendere.
In quei momenti ho capito la fortuna di noi mamme di oggi che non dobbiamo mettere in conto di dover mandare a morire i nostri figli su qualche lontano campo di battaglia.