Con l’Ucraina nel cuore.

Ho appena portato un po’ di generi di prima necessità al punto di raccolta in via Lecco, presso il negozio della mia parrucchiera, Franca di Blustyle.

Non sono entrata, ma dalla porta ho potuto vedere che buona parte del locale è piena di scatoloni, pacchi e  buste. La gente ha capito la tragedia che si sta consumando alle porte dell’Europa e ha capito quanto sia critico questo momento, perciò cerca di dare una mano nel solo modo che è consentito a noi gente comune: donare alimenti, articoli per l’igiene personale, pannolini per bambini … e pregare.

Ogni giorno arrivano, tramite i social, tanti inviti alla preghiera e, aderendo a queste iniziative, ci si sente almeno meno impotenti. Ho incontrato ieri una mia amica che viene dall’Ucraina e aveva addirittura i lineamenti alterati dalla tensione e dal dolore di sapere i propri cari in pericolo.

Qualcuno dice che il governo non avrebbe dovuto inviare armi, ma pur essendo convintamente pacifista, penso che in questo caso l’invio delle armi equivalga a un atto di soccorso per chi non vuole soccombere nonostante lo strapotere dell’aggressore.

Stanno per iniziare delle trattative per risolvere la crisi, speriamo che prevalga il buonsenso e la buona volontà.