Jared è un tranquillo, bravo ragazzo, figlio di un pastore battista, venditore di auto. E’ fidanzato con Chloe, ma quando i suoi genitori intendono stringere i rapporti con la famiglia della ragazzina, Jared confessa di essere attratto dai ragazzi. Il padre non può accettare questa situazione e lo inserisce in una struttura finalizzata alla “cura” di questa che ritiene una devianza immorale.
In quell’istituto gli viene insegnato a fingere comportamenti “normali” e a odiare i genitori, colpevoli di aver causato questa devianza con un’educazione sbagliata. La violenza psicologica, morale e anche fisica messa in atto con sistematica ottusità spinge uno dei compagni di Jared al suicidio, egli allora, compresa l’assurda crudeltà cui è sottoposto, riesce a mettersi in comunicazione con la madre, che finalmente trova il coraggio di opporsi alle decisioni del marito per stare al fianco del figlio e consentirgli di vivere con serenità la sua vita.
Solo più tardi il padre riuscirà a superare i suoi pregiudizi e lascerà che l’amore per il figlio prevalga su tutto.
Questo film, ottimamente interpretato da Russel Crow, Nicole Kidman e Lucas Edges, mette il dito su una piaga che ancora sanguina non solo nell’America profonda: la convinzione che l’omosessualità sia una perversione o nel migliore dei casi una malattia da curare. Io credo invece che si debba sempre rispettare ogni persona per il solo fatto di essere creatura di Dio, nata per essere felice secondo la sua natura.