TUTTO CHIEDE SALVEZZA: è una serie TV che mi ha emozionato.
Nella scena iniziale, un ragazzo in discoteca assume sostanze stupefacenti, poi esce dal locale e nella scena successiva si trova in un ospedale psichiatrico. Non riesce a rendersi conto del perché, non ricorda cosa possa essere successo. I medici gli spiegano che è in Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) perché durante una crisi violenta ha aggredito e picchiato suo padre. Il ragazzo, Daniele, non può crederci: lui non fa certe cose, lui vuole bene ai suoi genitori…
Dovrà stare obbligatoriamente in casa di cura per una settimana e lì si trova a dover condividere la camerata con altri cinque degenti: un ragazzo gay, rifiutato dalla famiglia; Madonnina, in preda a mania religiosa; Giorgio, un gigante che la vita ha continuato a castigare; Mario, un ex maestro elementare affetto da tempo da turbe psichiche e Alessandro, un ragazzo in coma da tempo. La serie televisiva si sviluppa in sette puntate, una per ogni giorno di “detenzione”.
Inizialmente Daniele rifiuta i compagni, rifiuta anche i consigli dei medici, poi pian piano ricorda ciò che ha fatto quella sera in cui è stato ricoverato e chiede perdono ai genitori e ai fratelli; man mano che conosce le storie dei suoi compagni di camera, impara ad aver compassione di loro, ad accettare la loro compagnia e con Mario, l’ex maestro, instaura una vera e propria empatia tanto da fargli leggere le sue poesie ed averne in cambio parole di apprezzamento e di incoraggiamento. Daniele ha modo di incontrare anche una vecchia compagna d’infanzia che è diventata una famosa fotomodella: lei ha tentato il suicidio, travolta da una vita che lei non sente sua: sempre sulle copertine dei giornali, trascinata da un impegno all’altro da chi lucra sulla sua immagine. I due ragazzi si innamorano e Daniele per poterla incontrare sul terrazzo dell’ospedale, combina un gran pasticcio. che può costargli il prolungamento del TSO. Ma poi riesce a far capire ai medici che veramente ha capito i suoi errori presenti e passati e viene dimesso per poter affrontare la vita con uno sguardo diverso, più maturo e consapevole.
Questa serie parla di solidarietà, di perdono, di accettazione delle diversità, dell’importanza di avere una famiglia che ti vuole bene e ti accetta nonostante i tuoi difetti e i tuoi errori, fa capire che anche i medici e gli infermieri dell’ospedale vivono situazioni spesso difficili e anche loro hanno bisogno di comprensione e tenerezza: tutti hanno le loro fatiche e tutti hanno diritto a rispetto e dignità. Tutti hanno bisogno di salvezza!
Gli interpreti di questa storia danno prova di grande bravura: interpretare personaggi così strani, come gli ospiti della casa di cura, dando credibilità a quegli stessi personaggi, non dev’essere cosa facile.