Non dico certamente nulla di nuovo, affermando che ovunque il nostro paese offre meraviglie di arte, di cultura e di storia.
Il pellegrinaggio di sabato a Brescia mi ha fatto conoscere una città diversa da quella che avevo sempre immaginato, visto che non mi ci ero mai soffermata. Ne avevo l’idea di una città industriale un po’ grigia, poco attraente, invece ho scoperto che nasconde tesori inestimabili: il duomo vecchio con la sua struttura originalissima, inconsueta ti sorprende anche per la sua austera semplicità che ti riporta indietro di un millennio. E che dire della chiesa del Corpo e del Sangue di Cristo, meglio nota come del San Cristo? Non è più adibita al culto, ma le sue pareti e il suo soffitto sono meravigliosamente affrescati con immagini altamente suggestive. Sfortunatamente non abbiamo potuto sostare nella zona del foro romano o al museo di S. Giulia: occorrerebbe una giornata intera dedicata a questi siti per poterli apprezzare. L’ultima tappa era a Rodengo di Saiano, dove ci ha accolto un frate olivetano che ci ha illustrato la storia, l’architettura e le opere d’arte dell’antica abbazia dedicata a S. Nicola e a Paolo VI.
Già, Paolo VI …. in tutto il nostro pellegrinaggio abbiamo incontrato questa figura che ha segnato il secolo scorso e ha lasciato grande impronta di sè in ogni luogo in cui ha esercitato la sua missione religiosa.