Erano sei ragazzi molto giovani quelli morti ieri davanti alle coste catanesi. Venivano dall’ Egitto, forse per sfuggire a una situazione di imminente guerra civile. La barca si è arenata, loro non sapevano nuotare e restare ad aspettare aiuto forse voleva dire per loro consegnarsi alla polizia ….meglio provare a guadagnare la riva…
Si dice che un viaggio di questo genere venga a costare decine di migliaia di euro …francamente non credo che chi può disporre di tali somme rischi la vita su un’ imbarcazione fatiscente: certo è più facile procurarsi un visto turistico e poi darsi alla clandestinità.
Chi sale sui barconi della morte è chi “si vende” alle organizzazioni dei trafficanti di uomini e promette di riscattare col suo lavoro il debito che ha contratto, andando così incontro a una vita di schiavitù , da cui difficilmente potrà uscire.
Per quanto tempo ancora dovremo assistere a queste tragedie? L’ Africa custodisce ricchezze inestimabili e i suoi figli potrebbero godere di condizioni di vita molto più che dignitose, se fosse loro consentito di disporne secondo giustizia. Dovrebbe essere compito primario della comunità internazionale creare in Africa condizioni per una convivenza pacifica.
Quei sei ragazzi sono stati identificati e le loro famiglie , verranno almeno a sapere che non devono più attendere altre notizie dall’ Italia.