Ieri sera su RAIMovie trasmettevano ” WILL HUNTIN: il genio ribelle”; mi sono sintonizzata per caso, ma poi sono rimasta incollata al teleschermo fino alla fine, dimenticandomi di tutto il resto.
Sembra incredibile che il soggetto sia opera dei due giovani interpreti, Matt Damon e Ben Affleck, che all’ epoca avevano rispettivamente 24 e 22 anni.
E’ la storia di un ragazzo, Will (interpretato da Matt damon), che vive da solo in un quartiere dove il degrado sociale regna sovrano. Per mantenersi fa le pulizie in una scuola e si diverte a risolvere i problemi matematici che trova scritti alla lavagna e che costituiscono ostacoli insormontabili per gli studenti e i professori. Per lui è solo un gioco, ma uno degli insegnanti capisce di quali enormi possibilità sia portatore quel ragazzo e riesce a individuarlo; ma il ragazzo si nasconde e finisce in prigione per una rissa.
Il professore se ne fa garante e riesce a farlo liberare a condizione che collabori con lui e che si sottoponga a una terapia psicologica. Naturalmente il genio ribelle manda in tilt vari terapeuti, ma poi ne incontra uno (interpretato da Robin Williams) che riesce a catturare la sua fiducia e a farlo riconciliare con la sua difficile infanzia. Il professore spinge Will verso una brillante carriera di matematico, mentre il terapeuta lo aiuta a capire quali siano le cose veramente importanti per la sua vita e la sua felicità-
Alla fine Will sceglierà di seguire la ragazza di cui è innamorato e il terapeuta, stimolato dalle provocazioni feroci di Will, si deciderà ad uscire dal guscio in cui si era rifugiato dopo la morte della giovane e amatissima moglie.
A parte l’ interesse che la trama suscita, l’ interpretazione degli attori è veramente di altissimo livello , non per niente Robin Williams si è guadagnato l’ Oscar come miglior attore non protagonista. Se ci sarà qualche replica non lasciatevela sfuggire!