Genitori cambiano scuola ai figli per la presenza di un alunno disabile.
La legge per l’ inserimento dei disabili a scuola è stata approvata più di trenta anni fa e ancora assistiamo a casi di grave intolleranza come quello accaduto nella scuola di Napoli (cliccare sul link in alto).
Ho già avuto modo di ricordare tempo fa una mia esperienza risalente al periodo antecedente la promulgazione della legge e la riassumo qui brevemente.
Un istituto di riabilitazione e recupero di bambini con handicap aveva iscritto tra i 57 bambini residenti che dovevano frequentare la prima classe, alcuni suoi pazienti con gravi difficoltà motorie e/o di apprendimento. Eravamo in due a dover prendere in carico le due sezioni di classe prima previste dal provveditorato e l’ impresa si presentava ai limiti delle umane possibilità. Riuscimmo a convincere il collegio docenti ad assegnare l’ unica insegnante di sostegno alle nostre sezioni e facemmo insieme una scelta per quei tempi poco praticata. Considerammo gli iscritti come un unico gruppo da dividere in tre sottogruppi che si modificavano secondo le diverse attività e sui quali ruotavamo a turno noi tre insegnanti.
Non avevamo locali adatti, non avevamo una palestra, nè un laboratorio, ma con l’ aiuto dei bambini gli spazi venivano adeguati alle varie esigenze. Dopo un primo periodo di sconcerto fra i genitori e i colleghi, in breve tempo i nostri bambini si mostrarono entusiasti di questa scuola un po’ movimentata e anche i genitori furono ben felici dei risultati che ottenevano tutti, perchè dovendo adeguare la didattica e le attività anche alle esigenze dei meno fortunati, ne beneficiarono tutti e tutti raggiunsero gli obiettivi programmati .
Questo “modus operandi” si protrasse per ben tre anni , finché le autorità scolastiche non si rassegnarono a riconoscere la necessità di tre classi effettive e noi insegnanti proseguimmo a programmare per classi aperte, come avevamo fatto fin dall’ inizio.
Ricordo quel periodo come uno dei più faticosi della mia esperienza scolastica per i tanti progetti che abbiamo dovuto sottoporre ai dirigenti scolastici, ma è stato anche un periodo di grande entusiasmo, di grande sintonia con le colleghe e di grandi soddisfazioni.
Se la scuola mette a disposizione risorse adeguate, sia professionali che economiche , i genitori non devono temere nulla dall’ inserimento dei disabili, anzi devono considerare questa evenienza come una preziosa opportunità di crescita per i loro figli, crescita nel sapere e crescita in umanità.