UTE: Montparnasse

Quando, all’ inizio del ‘900 , Montmartre diventa meta di turisti in cerca di mondanità, gli artisti che vi avevano vissuto fino a quel momento, si trasferiscono sulla riva sinistra della Senna e si stabiliscono a Montparnasse, il cui nome rievoca il monte Parnaso, su cui, secondo gli antichi Greci , abitavano le Muse.

Il luogo in cui si incontrano e dove lavorano gli artisti è La Ruche, una strana costruzione circolare, al centro della quale si trova una grande sala e tutt’ attorno vi sono dei minuscoli locali che vengono affittati a poco prezzo ai pittori. Vi è un gruppo di pittori ebrei, fuggiti dalle loro terre, perchè la pittura è proibita dalla religione ebraica.

Il più famoso tra di loro  è Marc Chagall. E’ un tipo molto riservato, solitario, di grande spiritualità e poesia. Non si lascia influenzare dalle correnti artistiche del suo tempo , anche se in un suo autoritratto è evidente il riferimento allo stile di Picasso. Caratteristica inconfondibile della sua pittura è l’ atmosfera di sogno:  i colori non sono  aderenti alla realtà; compaiono sempre simboli ebraici e personaggi che popolavano il mondo della sua prima giovinezza nelle campagne russe; in molte tele compaiono gli sposi che volano spinti dal loro amore. Accanto a ciò che ricorda il suo passato, sullo sfondo non manca mai qualche elemento che ricorda Parigi.

A Montparnasse vivono poi due grandi amici, molto diversi tra loro, ma stranamente in grande sintonia: Soutine e Modigliani.  Il primo, ebreo, trae da un’ infanzia molto difficile una personalità contorta : vive nella miseria più nera, nella sporcizia e la sua pittura  esprime una forza rabbiosa. Modigliani invece , pur essendo povero, è sempre molto curato ed elegante, e sta sempre vicino all’ amico Soutine che aiuta in moli modi. Entrambi resteranno sempre molto indipendenti e non aderiranno mai ad alcuna corrente artistica. Modigliani in un primo tempo si dedica alla scultura ispirandosi all’ rte primitiva dell’ Africa e dell’ Asia, poi però una malattia polmonare lo costringe ad abbandonare la scultura e si dedica alla pittura, nella quale però porta la stessa eleganza e la stessa stilizzazione delle sue sculture.

La grande svolta dell’ arte, il Dadaismo, a Montparnasse arriva dopo la Grande Guerra, con Duchamp e Man Ray : anche gli oggetti comuni, tolti al loro uso quotidiano e reinventati in contesti diversi diventano opere d’ arte. Si afferma l’ idea che non è l’ opera d’ arte ad avere valore, ma l’ idea che l’ ha creata. Man Ray si dedicherà poi alla fotografia.