E’ fuggita dal Libano all’acuirsi delle tensioni e del pericolo di disordini; con lei il marito italiano e tre figli. E’ una giovane donna bella, ben curata e dallo sguardo intenso.
Nel nostro primo incontro appariva molto sulla difensiva e preoccupata di farmi capire che lei non era una povera immigrata bisognosa di aiuto….lei conosce quattro lingue, ha studiato nel suo paese e i suoi figli son molto bravi a scuola.
I suoi figli…ecco la sua preoccupazione più grande : i piccoli si trovano bene nelle nostre scuole , ma per il più grande, alle superiori, è difficile studiare le materie scientifiche in lingua italiana e lei soffre a vederlo in angoscia; per questo sta cercando in ogni modo qualcuno che possa affiancarlo negli studi.
E’ lei che spesso fa da interprete quando non riesco a farmi capire dalle altre donne che frequentano la scuola di italiano e dimostra una perfetta conoscenza della grammatica.
Ora pare più distesa: ha capito forse che non trattiamo gli stranieri come indesiderati ospiti , ma che cerchiamo solo di dare una mano per il poco che è nelle nostre possibilità con spirito di umana solidarietà.