Chi ha seguito l’ Eurofestival di sabato scorso, ha potuto meravigliarsi per due motivi: sia per il grande spreco di danaro che la messa in scena tradiva platealmente, sia per la vittoria di Conchita Wurst, una drag queen austriaca dalla bella voce e dall’ aspetto insolito: non è solo una transgender, ma del suo sesso originario ha mantenuto la barba (a dir la verità a me pareva una barba dipinta come i capelli di chi sappiamo). Certamente il suo aspetto ha avuto un peso notevole nell’ indirizzare i voti delle varie giurie nazionali, che hanno voluto premiare , penso, il coraggio di voler affermare il diritto di essere diversi, hanno premiato la trasgressione .
Ieri sera ho invece assistito all’ ultima puntata di “The voice Italia” il programma di nuovi talenti in onda su Rai2. Qui, tra ragazze e ragazzi bravissimi davvero, ha particolare successo una cantante singolare: Suor Cristina, una religiosa venticinquenne che canta benissimo e che con la sua prima esibizione ha attirato su di sè l’ attenzione del mondo intero. Mentre le altre ragazze fanno del loro meglio per colpire la fantasia del pubblico anche col loro modo di presentarsi, oltre che con la loro voce, Suor Cristina appare sempre con la divisa del suo ordine, ma con un sorriso sereno, uno sguardo luminoso, sempre una parola gentile….In un mondo chiassoso , superficiale e un po’ fasullo come quello dello spettacolo, la vera trasgressione è la semplicità di Suor Cristina.