Si fa presto a dire Brianza, ma quali sono i suoi limiti territoriali e cosa ne ha fatto una zona tanto particolare?
Ieri sera ho imparato molte cose nuove su questa terra in cui vivo da 47 anni.
Ho imparato che il nome Brianza, a parte alcune fantasiose ipotesi formulate da vari autori, deriva da antiche parole celtiche che vogliono dire “alture abitate fortificate”.
Ho imparato che il nucleo originario della Brianza era costituito da cinque pievi a ridosso dell’ Adda , esentate dal pagamento delle tasse da Bernabò Visconti, che era allora in lotta contro l’ esercito del Papa, e che, elargendo questo privilegio, intendeva assicurarsi la lealtà e il sostegno delle popolazioni locali. Questo particolare trattamento , rinnovato per secoli, fece sì che la zona prosperasse molto più dei paesi circostanti, che aspiravano a far parte della Brianza. A testimonianza dell’eccezionale ricchezza del territorio resta una descrizione del bottino fatto dai Veneziani , vincitori in una delle tante battaglie, durante un saccheggio nella zona.
Con l’ avvento del dominio spagnolo le cose cambiarono radicalmente e la ricchezza di un tempo svanì sotto il peso di un governo rapace. Vennero poi gli Austriaci che, pur imponendo tasse pesanti, realizzarono molte opere pubbliche a vantaggio del territorio. Con Napoleone finisce definitivamente ogni trattamento particolare, la Brianza perse i suoi connotati e i suoi confini si dilatarono….
Moltissimi scrittori nel corso della storia magnificarono la bellezza del territorio e la laboriosità della sua gente, e se ancora oggi la Brianza incanta tutti coi suoi laghi , i suoi boschi, i suoi monti, si può solo immaginare quanto fosse meravigliosa prima dell’ inquinamento e della selvaggia speculazione edilizia di questi ultimi decenni.
Un grazie di cuore al dr. Ghioni per la sua dotta e interessantissima esposizione e un grazie anche al gruppo culturale Lazzati che ha organizzato l’ evento.