La didattica a distanza imposta dal distanziamento sociale ha mostrato tutti i suoi limiti in questi mesi appena trascorsi.
Mi raccontava ieri un’insegnante che molti alunni durante i test lamentavano problemi di connessione (veri o inventati non è dato saperlo con certezza), altri sparivano proprio nei momenti più impegnativi… un lato positivo però c’è stato: nelle cronache non è stato registrato nessun caso di docenti bullizzati durante le video-lezioni!!!
Tali deprecabili episodi denunciati negli scorsi anni, hanno fatto gridare, giustamente, con indignazione contro la maleducazione di certi alunni, spesso spalleggiati da famiglie con molto discutibili gerarchie di valori.
-Che tempi! Dove andremo a finire! Non si sono mai visti prima casi del genere! – si diceva…… ma non è vero!
Sto rileggendo le “Confessioni” di S. Agostino (IV sec.d.C.) e leggo con una certa meraviglia che gli insegnanti a quel tempo se la passavano molto male: dovevano subire ogni sorta di angherie dai loro studenti, che poi abbandonavano le lezioni (per passare ad altro insegnante) al momento di pagare la retta. Ed è stato per andare a cercare condizioni di lavoro più dignitose che Agostino lasciò le coste africane per recarsi prima a Roma e poi a Milano.
Non c’è proprio niente di nuovo sotto il sole: cambia la tecnologia, ma vizi e virtù restano immutati.