Nel giornalino parrocchiale, vengono sempre riportati i morti e i nuovi nati e, da molti anni ormai, la lista dei primi è molto, molto più lunga di quella dei secondi.
Ciò conferma una previsione, che ho letto qualche tempo fa, secondo la quale alla fine di questo secolo, se non si inverte la tendenza attuale, la popolazione italiana sarà dimezzata e questo fatto certamente non sarebbe senza conseguenze sia sociali che economiche. Lo ha confermato a Rimini il governatore della Banca d’ Italia.
Stando così le cose, non si deve procedere ad occhi chiusi, facendo finta che la realtà sia diversa da quella che è: tra le soluzioni proposte dal governatore c’è anche l’agevolazione di una immigrazione regolare che possa controbilanciare il calo demografico. Ma se si accetta questa idea, di conseguenza è inevitabile il passo successivo che è il riconoscimento dello IUS SCHOLAE, cioè la concessione della cittadinanza italiana a quei giovani che, nati da famiglie immigrate, hanno frequentato le scuole italiane.
Riconoscendo a tanti giovani questo diritto, si pongono le basi per una integrazione più serena e una convivenza sociale pacifica: qualcuno riuscirà a farlo capire all’attuale governo?