“Si vis pacem, para bellum” dicevano i Romani al tempo in cui dominavano il mondo con la forza del loro esercito e della loro organizzazione politica. La pace voleva dire per loro reprimere i tentavi di ribellione dei popoli sottomessi direttamente con la forza delle armi o con il potere deterrente della propria forza militare.
Ma sono passati duemila anni e nel frattempo qualcosa è cambiato nel diritto internazionale; da qualche parte nel corso dei secoli si è fatta largo l’idea che i popoli hanno il diritto ad autodeterminarsi, che tutti gli uomini hanno gli stessi diritti alla vita, alla salute, alla casa … e forse queste idee dovrebbero poter valere anche per i Palestinesi nella striscia di Gaza.
Netanyahu invece vuole negare ai Palestinesi la possibilità di avere un proprio Stato in nome del diritto di Israele di continuare ad esistere, ma forse è creando e alimentando sempre di più l’odio che Israele troverà la pace e la sicurezza? Io non me ne intendo, ma so che la violenza genera violenza, che l’odio genera odio, che la sopraffazione genera voglia di vendetta ed è questa la strada che si sta percorrendo nel Medio Oriente.
Credo che l’antico detto dovrebbe essere cambiato nel modo seguente: “Se vuoi la pace, opera con giustizia nel rispetto dei diritti di tutti”