UTE: I salotti musicali – Il giorno del ricordo.

Il Maestro Scaioli oggi ci ha intrattenuto commentando ed eseguendo al pianoforte brani scritti nelle prima metà dell’800 da musicisti di grandissimo rilievo nella storia della musica.

In quel momento storico il pianoforte ebbe una grandissima diffusione ed era presente in molte case della nobiltà e della borghesia; in esse si radunavano spesso musicisti, cantanti, pittori, poeti, romanzieri che discutevano tra loro e intrattenevano i presenti. Vennero chiamate Schubertiadi le serate in cui Schubert si esibiva al pianoforte accompagnando il cantante che era stato invitato insieme a lui.

Proprio di Schubert il M.° Scaioli ha eseguito Standchen, che si può ascoltare cliccando sul link. Sono poi seguiti brani di Mendelssohn (che riscoprì e diffuse le musiche di Bach), di Schumann, di Chopin, Liszt , musicisti tra loro contemporanei tutti morti molto giovani, ad eccezione di Liszt che, dopo una brillantissima carriera di concertista, si ritirò dalle scene per dedicarsi alla composizione e negli ultimi anni di vita si fece sacerdote.

Queste lezioni di musica dal vivo inframmezzate da brevi e sapienti commenti sono momenti di vera gioia per tutti noi dell’UTE.

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GIORNATA DEL RICORDO – Vent’anni fa una legge istituiva la “Giornata del Ricordo” per fare memoria dei fatti tragici che videro gli Italiani cadere vittime dei soldati titini in Istria, Trieste, Gorizia.

Il Prof. Cossi per parlare di quei giorni terribili si è basato sulle ricerche di due storici molto apprezzati , Pupo e Spazzali, riportate nel loro libro “FOIBE”.

Le foibe sono inghiottitoi profondissime, presenti nelle zone carsiche. Nel settembre/ottobre del 1943 col collasso del fascismo e la proclamazione dell’armistizio, nelle terre istriane i partigiani slavi presero di mira prima i soldati italiani, poi tutti gli appartenenti all’amministrazione nel periodo fascista e, infine, anche i civili italiani che non si erano mai occupati di politica, ma che avevano il torto di essere italiani. In seguito quelle terre furono controllate dai militari tedeschi, ma quando nel 1945 la Germania si arrese ecco un’altra ondata di crimini orribili. Tedeschi e italiani venivano presi prigionieri e giudicati con processi sommari che finivano sempre con la condanna a morte. I cadaveri venivano gettati nelle foibe e si hanno però prove di persone che vi venivano gettate ancora vive, condannandole a una morte lenta e crudele.

Negli anni che seguirono gli Italiani che erano rimasti nelle loro case, furono costretti ad abbandonarle e a fuggire portando con sé ben poche cose.

Io ho avuto due colleghe che ricordavano la loro fuga con la famiglia da quelle terre che erano rimaste nel loro cuore.

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