A causa dell’accavallarsi di molti impegni, non ho potuto seguire tutte le lezioni di questi ultimi giorni e non ho avuto modo di fare la solita sintesi alla fine delle lezioni. Cerco di recuperare brevemente.
Venerdì scorso ho potuto seguire on line solo la prima ora, nella quale la prof.ssa Alberta Chiesa ha concluso il suo ciclo di lezioni dedicate alle Signorie minori, parlando dei Signori di Montefeltro, il cui ducato inizia nel XII secolo, quando Federico II concesse loro il titolo di “vicari dell’imperatore”. La storia di questa dinastia (come quella di altre a quei tempi) fu segnata dalla contrapposizione tra Papato e Impero: i Signori del tempo, che erano generalmente capitani di ventura, dovevano barcamenarsi schierandosi ora con l’uno ora con l’altro a seconda della convenienza del momento.
Il territorio del ducato di Montefeltro arrivò ad occupare una vasta zona tra Romagna, Marche e S. Marino che ebbe come centro più importante la città di Urbino. I principi più importanti di questa dinastia furono Federico I e Federico III, grandi mecenati che arricchirono la città di Urbino con le opere d’arte prodotte dai più grandi artisti del loro tempo. La dinastia ebbe termine nel 1508 per mancanza di eredi.
Questo ciclo di lezioni, molto seguito e apprezzato dai soci, ha spiegato molto bene perché il nostro paese sia il detentore nel mondo della maggior parte dei beni culturali: i vari Signori sparsi per l’italico stivale, gareggiando tra di loro in magnificenza, hanno disseminato in ogni angolo del nostro paese una quantità incredibile di capolavori architettonici e artistici di ogni genere. Ed è nostro preciso dovere salvaguardare e conservare con rispetto e gratitudine questo immenso patrimonio.
Un caloroso grazie alla prof. Alberta Chiesa per le belle lezioni che anche quest’anno ha donato alla nostra UTE.
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TERTULLIANO – Nel II secolo dopo Cristo, il Nord-Africa era la zona più importante dell’Impero Romano, sia dal punto di vista economico che politico e culturale (provengono dalla Libia gli imperatori della dinastia dei Severi).
Tertulliano nacque a Cartagine intorno alla metà del II sec. d. C. Aveva un pessimo carattere, ma era un grande scrittore. Avendo assistito alle feroci condanne cui erano sottoposti i cristiani, si convertì quando aveva circa 40 anni e cominciò a scrivere proprio per contrastare la disumanità di quelle pene. Nelle sue argomentazioni fu talmente geniale che molti dei concetti che ora ricordiamo ogni volta recitando il “Credo” sono proprio dovute a lui. (Questa lezione è stata purtroppo molto breve per un equivoco sui tempi della programmazione)
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CUORE DI TENEBRA – Per introdurci all’analisi del romanzo di Conrad, la prof. Molinari ha fatto un breve accenno al momento storico in cui il romanzo è stato scritto.
Siamo in Inghilterra, nel periodo vittoriano. Si assiste a un grande sviluppo tecnico-industriale di cui però beneficia solo una piccola parte dei cittadini, mentre la maggioranza della popolazione vive in estrema miseria. Il governo non interviene per sanare la situazione, nella convinzione che il “libero mercato” troverà le soluzioni idonee. L’impero britannico aveva raggiunto dimensioni enormi: dalla prima colonia, la Virginia (poi perduta insieme alle altre colonie americane con la guerra di indipendenza) era arrivato a possedere 19 Stati africani, vaste zone dell’ Asia e tutta l’Australia. Gli Europei e gli Inglesi di quel tempo si sentivano più evoluti degli altri popoli e ritenevano di doverli “civilizzare”. Rudyard Kipling è lo scrittore inglese che esalta i valori dell’imperialismo inglese.
Joseph Conrad , nato in Polonia nel 1857 emigra prima in Francia e poi in Inghilterra e vive molti anni facendo carriera come marinaio. Nel 1890 viene inviato in Congo, allora sotto il dominio di re Leopoldo del Belgio e vede compiere atrocità indicibili, da qui l’idea di scrivere per denunciarle. Tra i suoi libri più famosi c’è certamente “Cuore di Tenebra” , scritto con linguaggio molto ricco e avvincente e con tecniche narrative (lo slittamento delle sequenze temporali) che anticipano i romanzi moderni. Il romanzo è costituito dai racconti di diversi narratori che raccontano la loro verità. Il narratore principale è Marlow che paragona il popolo inglese al popolo romano antico: entrambi alla conquista di popoli ritenuti “barbari”.
La tesi sostenuta da Conrad è che l’apparente civiltà non annulla la barbarie insita nell’animo umano. Marlow risale il corso del fiume Congo per andare a prendere l’avorio, ma questo è anche un viaggio interiore che porta alla conoscenza profonda di sé stesso. E’ un viaggio che porta all’origine dell’umanità.