Film: Il ragazzo che catturò il vento.

Ho rivisto questo film, che andrebbe proiettato nelle nostre scuole. E’ ambientato nel Malawi, in una zona devastata da piogge torrenziali seguite da periodi infiniti di siccità. William è un ragazzo proveniente da una famiglia di agricoltori. I suoi genitori nel loro progetto di vita hanno dato la priorità all’educazione dei figli e alla loro istruzione e per questo William può andare alla scuola superiore tenuta da alcuni insegnanti del luogo, ma ben presto ne viene allontanato perché la famiglia non può pagare la retta. Il ragazzo però non si scoraggia e riesce a studiare ugualmente frequentando con qualche sotterfugio la biblioteca della scuola. Lui è particolarmente interessato alla produzione di elettricità, per poter costruire una pompa che possa portare acqua ai campi in caso di siccità. Ha già fatto molta pratica aggiustando radio e altre apparecchiature elettriche dei conoscenti, recuperando parti di ricambio in una discarica. Dai suoi studi arriva a capire che il suo progetto è realizzabile solo se può utilizzare parti della bicicletta di suo padre, l’unico bene posseduto dal genitore, che perciò rifiuta ripetutamente e sempre più decisamente. Ma intanto la carestia si fa più grave: il cibo è razionato e la gente si contende con le unghie e con i denti gli scarsi aiuti inviati da un governo corrotto.

Quando la disperazione arriva al culmine, interviene la madre di William che convince il marito a sacrificare la sua bicicletta per tentare di salvare il villaggio intero. Il padre si convince e tutta la piccola comunità si mette all’opera eseguendo le direttive di William e alla fine l’acqua sgorga dal pozzo e può essere incanalata verso i campi.

Questo film, ribadisco, dovrebbe davvero essere proiettato nelle scuole perchè fa capire l’importanza dell’istruzione, illustra bene la situazione di miseria di certe popolazioni in balia degli eventi atmosferici e di governanti violenti e corrotti ed evidenzia il valore del bene comune da perseguire anche a costo di sacrifici e di sofferenze. Ne consiglio la visione.

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