E’ una moda che non tramonta quella di criticare sempre e comunque le tracce dei temi per l’esame di maturità, ma la poesia di Caproni che hanno proposto quest’anno mi pare una scelta condivisibile.
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra»
L’uomo creato per essere custode delle cose belle della Terra è invece l’unico tra i viventi a metterne in pericolo l’equilibrio e la stessa sopravvivenza, solo per inseguire un miope profitto.