Pensando a Gaza ormai devastata, mi viene una domanda: -Qual è il miglior alleato di Israele?
Forse abbiamo sempre pensato che il miglior alleato di Israele fossero gli Stati Uniti, ma gli avvenimenti di questi giorni mi stanno facendo cambiare idea.
Solo un mese fa se Israele avesse occupato la striscia di Gaza, si sarebbe attirata l’unanime esecrazione da parte di tutti i paesi del mondo, ma l’attacco di Hamas, brutale e selvaggio oltre ogni immaginazione, ha reso tollerabile ora la reazione di Israele che ha l’opportunità di occupare altri territori e di indurre molti palestinesi a cercare un altro posto in cui vivere.
Hamas si illudeva, forse, che uccidendo un migliaio di israeliani inermi avrebbe messo in ginocchio lo stato nemico? Non aveva pensato che la reazione al suo attacco sarebbe stata terribile per il suo popolo? O questo attacco aveva altre finalità?
I più penalizzati , alla fine, saranno proprio quei palestinesi di cui Hamas pretende di difendere i diritti. Con la guerra, Hamas non potrà mai cancellare dalle carte geografiche l’odiato Israele, ma d’altra parte con la guerra Israele non potrà mai garantirsi quella sicurezza cui giustamente aspira.
L’unica possibilità, come sempre sta nel riconoscersi reciprocamente il diritto di esistere e di vivere in modo dignitoso e nel dialogo sincero per trovare un compromesso accettabile da tutte e due le parti.
Che il Signore illumini le menti di coloro che possono decidere di fermare la carneficina e accolga le tante vittime innocenti di questi giorni; certamente Dio non farà distinzione tra chi porta la kippah e chi porta la kefiah.