A egregie cose il forte animo accendono
l’urne de’ forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta.
Queste parole che il Foscolo scrisse nella sua composizione “I sepolcri”, dicono qualche cosa che è e resterà sempre vera : ricordare quelli che ci hanno preceduto e che hanno lasciato questa terra è utile soprattutto a chi ancora sta percorrendo le strade del mondo. I morti non hanno certo nessun giovamento dall’avere una tomba con un nome scritto , per loro tutto questo non ha più significato, ma quel nome può aiutare noi a ricordare ciò che di buono e di grande ognuno può compiere per restare nel cuore di chi lo ha amato.
Per questo sono contenta che a Bernardo Provenzano vengano negate le esequie pubbliche e vorrei, come dice la sindaca di Corleone , che non venisse nemmeno seppellito nel suo paese, visto che a causa sua Corleone è nel mondo sinonimo di mafia, di stragi spietate. Chi ha scelto di diventare simbolo di morte e di sopraffazione non merita di essere ricordato. Può forse sperare nella pietà di Dio, ma non merita quella degli uomini.
Chi volesse rileggersi il testo integrale de “I Sepolcri” può cliccare QUI.