Ci vuole un uomo dalle spalle larghe per accettare un incarico di primo ministro , anche se con riserva, in questo momento.
La mossa di Mattarella sta sparigliando tutte le carte: quelli che sono stati alleati fino a ieri, oggi si allontanano dagli ex compagni di battaglie e non solo nei partiti della ex maggioranza, ma anche a destra.
E’ come se il capo dello Stato non avesse fatto appello al senso di responsabilità per affrontare una situazione di gravissima difficoltà per il nostro paese, ma avesse buttato un ordigno deflagrante nel Parlamento.
In questa situazione su chi potrà contare Draghi? Stranamente, visto che Draghi non può dirsi uomo di sinistra, per ora solo le sinistre dicono di voler appoggiare il suo tentativo e a loro pare si voglia affiancare FI, che si discosta dalle altre destre. Ma come fa la Lega a motivare la sua opposizione a Draghi? Cosa dirà ai commercianti e agli artigiani che aspettano con l’acqua alla gola misure che contrastino la spaventosa crisi economica che stiamo vivendo?
E i grillini, che si sono sempre proclamati disinteressati e puri, voteranno contro solo perché non avranno più poltrone da gestire?
E la Meloni? voterà contro solo perchè sarebbe suo interesse andare a votare al più presto, visto che sta godendo di un vento favorevole? Mette l’interesse del suo partito davanti all’interesse del paese? Non è molto diverso il suo atteggiamento da quello tenuto da Renzi in questa crisi.
Con tutto questo ribollire di interessi contrastanti non sarà facile per Draghi risolvere questa situazione che si preannuncia come una terribile “gatta da pelare”: ci vorrebbe senso di responsabilità e amore per il bene comune da parte di tutti, ma temo che siano due virtù ormai fuori moda.