Lo so, le disposizioni di governo nazionale e regionale consigliano a quelli della mia età di stare in casa, ma certe volte non si può evitare di uscire ed è quello che ho fatto questa mattina sfidando le ordinanze e il freddo di una giornata grigia.
Per le strade poca gente, ma tra i rari passanti ecco una faccia nota: un’amica che non vedevo da tempo. Mantenendo la distanza di sicurezza consigliata, abbiamo fatto un tratto di strada scambiando qualche considerazione sul triste momento che stiamo vivendo e ci siamo salutate augurandoci di rivederci presto a emergenza finita.
Ho poi attraversato il mercato quando già molti ambulanti, data l’ora tarda, stavano smobilitando i loro banchetti e sono arrivata nel begozio che era la meta della mia uscita. Mentre guardavo la merce in esposizione, aspettando di essere servita, non ho potuto fare a meno di ascoltare una conversazione che mi ha un po’ rattristato: il gestore del negozio, parlando con una cliente, diceva che molto probabilmente sarà costretto a chiudere l’attività entro breve tempo, nel migliore dei casi potrà resistere fino a fine anno.
Quanti altri commercianti saranno nelle stesse condizioni? Quante imprese dovranno arrendersi di fronte alle difficoltà di questo momento?
Gli Italiani sono un popolo strano: in tempi di ordinaria quotidianità dimostrano tutti i loro difetti (individualismo esasperato, scarsa considerazione del bene comune, idealizzazione del furbo che sa scansare le leggi…), ma sanno dare il meglio di sè nei momenti più critici, quando non c’è alternativa alla scelta di rimboccarsi le maniche e impegnarsi pancia a terra senza voltarsi indietro.
Sono certa che anche questa volta il nostro paese saprà contenere i danni e mostrare il valore e il coraggio della propria gente; alla fine avrà la meglio su questo virus che sta destabilizzando il mondo.