E’ argomento di dibattito, da lungo tempo, l’opportunità di togliere il brevetto dei vaccini anticovid, visto che le case farmaceutiche hanno già avuto tanti fondi da molti Stati e che con le vendite hanno avuto introiti da capogiro. Oggi ne parla anche “Avvenire” con questo articolo, all’interno del quale vengono menzionati due grandi scienziati, Sabin e Salk, inventori del vaccino antipolio; ecco quanto ne scrive don Albanese:
Entrambi nonostante le pressioni commerciali non vollero brevettarli (i vaccini) affinché potessero essere diffusi a tutti, soprattutto ai poveri. Quando Salk venne intervistato da Edward R. Murrow durante una trasmissione tv della Cbs, alla domanda del conduttore su chi avesse il brevetto del vaccino, rispose: «Le persone, direi. Non c’è un brevetto. Puoi forse brevettare il sole?».
Sabin, invece, a chi gli chiese se provasse un desiderio di vendetta nei confronti dei nazisti che gli avevano ucciso due nipotine, rispose: «Il mio vaccino ha salvato tanti bambini d’Europa, non è forse una splendida vendetta questa? È stato il mio regalo a tutti i bambini del mondo anche se molti insistevano che io brevettassi il vaccino».
Una volta ammortizzati i costi e riconosciuto un ragionevole margine di guadagno, perché le case farmaceutiche dovrebbero continuare a succhiare sangue all’umanità intera e soprattutto ai paesi più poveri? Non si sentono un po’ come moderni Dracula, come subdoli, reali (e anche un po’ meschini) vampiri?
Non tutto può essere giustificato in nome del dividendo da distribuire agli azionisti…