La mafia non esiste solo per chi non vuole vederla.

C’era un tempo in cui si pensava che la mafia fosse un problema del Sud, o forse non si voleva vedere la realtà vera, visto che già Don Sturzo nel 1900 denunciava il pericolo che la mafia dilagasse in tutto il territorio nazionale ed oltre, come si legge nell’articolo di Avvenire linkato qui sopra. Le parole di don Sturzo appaiono oggi veramente profetiche dopo la retata antimafia operata dalle forze dell’ordine in Brianza.

L’articolo menzionato sopra si conclude con queste parole, che devono farci riflettere:

La corruzione, anche quella mafiosa, ha la faccia pulita, ha gli abiti griffati di politici, imprenditori, funzionari pubblici, liberi professionisti. Ha anche cognomi del Nord. Non uccide il corpo, ma la libertà, la dignità, la democrazia.

Ben vengano le nuove norme, senza altri tentennamenti, ma non basteranno se non saranno incarnate in uomini che perseguano davvero il bene comune e non il proprio bene. Come Pio La Torre, Piersanti Mattarella, Marcello Torre, Angelo Vassallo che hanno sacrificato la vita per il bene della comunità, per aver detto no a mafie e corruzione. Come il giovane sindaco di Taurianova, Fabio Scionti, recentemente vittima di un grave attentato. Come l’ex vicesindaco di Mondragone, Benedetto Zoccola, che porta sul suo corpo i segni indelebili della violenza camorrista. Amministratori del Sud, esempi da imitare. Anche al Nord. Si può e si deve, e non sarà mai troppo presto.