“Con 2,4 milioni di contagi e 87mila morti, il Brasile del negazionista Jair Bolsonaro è l’epicentro della pandemia, insieme agli Stati Uniti. A preoccupare, l’aumento drammatico dell’infezione tra alcuni fra i gruppi più vulnerabili della popolazione, come gli indigeni e i residenti delle favelas. La gestione governativa della crisi è oggetto di forti critiche. Oltre un milione di operatori sanitari ha denunciato il presidente alla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità e genocidio per non avere sufficientemente protetto i cittadini.” (da Avvenire)
I vescovi brasiliani denunciano la grave situazione in cui si trova il loro paese per colpa di un governo federale che non ha preso alcun provvedimento contro la pandemia che sta falcidiando la popolazione. Alla voce della Chiesa brasiliana si è unita quella dei sanitari di quel paese che hanno denunciato Bolsonaro a un tribunale internazionale per la evidente incapacità di affrontare l’emergenza da COVID-19.
In Italia. al contrario, ci si sta stracciando le vesti per il prolungamento dello stato di emergenza, che implica l’ “insostenibile” obbligo di portare una mascherina nei luoghi chiusi e il mantenimento delle distanze di sicurezza, come se questo ledesse indelebilmente la libertà personale, come se fosse solo un tentativo di imporre un’assurda dittatura (!!!) e si arriva anche a lanciare appelli per indurre la gente a scendere in piazza.
Forse questi italiani, che, visto il gradimento di Conte e del suo governo, spero siano una minoranza, gradirebbero avere come primo ministro uno come Bolsonaro che propone come ricetta solo il fatto ineluttabile che tanto prima o poi si deve morire.
Si sperava che la pandemia ci avrebbe fatti diventare tutti più buoni, più umili, più saggi, invece assistiamo a rigurgiti di volgarità oscena, di ignoranza abissale e di presuntuosità stucchevole.
Di questo, parte della responsabilità va data anche agli scienziati o presunti tali che parlano troppo e che dovrebbero sapere che nella scienza è anche possibile dire”non abbiamo ancora certezze” invece di sfornare oracoli contrastanti tra loro un giorno sì e l’altro pure; ma gran parte della confusione dilagante va attribuita a cinici calcoli di squallidi politici senza scrupoli, che pur di avere un po’ di visibilità non esitano a mettere a rischio la vita della gente.