Stasera RAI1, dopo la via Crucis da Piazza San Pietro, ha mandato in onda il docu-film di Wim Wenders: “Papa Francesco: un uomo di parola”. E’ un collage di filmati che si riferiscono a momenti salienti del Papato di Francesco, a momenti della sua vita precedente alla sua elezione a pontefice, in Argentina, e a spezzoni di una lunga intervista in cui Francesco racconta il suo modo di portare avanti la sua missione.
Ne viene fuori un’immagine commovente di un papa che vuole parlare al mondo intero, senza pregiudizi, senza presunzione, senza la pretesa di giudicare, ma sempre con l’atteggiamento del fratello che vuole incontrare i suoi fratelli.
Ho sentito parole molto dure rivolte ai componenti della curia romana, a chi si rende responsabile di abusi sui bambini, a chi cerca di accaparrarsi sempre maggiori ricchezze saccheggiando le risorse del pianeta e condannando gran parte dell’umanità a una povertà che toglie la dignità.
Ho sentito anche parole di grande tenerezza e ho visto gesti amorevoli per i bambini, per i poveri, per i carcerati, per le donne e per l’umanità intera.
Dio non ha etichette: non è cattolico o musulmano o ebreo, Dio è Dio e basta, ha detto Francesco, e giudicherà gli uomini in base a un solo criterio: sull’amore che avranno saputo donare.