La febbre del SSR

Credo che in molti abbiamo dovuto scontrarci con il disastro di questi tempi della sanità lombarda . Richiedi una visita o un esame e la risposta è spesso questa: non ci sono disponibilità.

L’altro giorno mi sono messa al telefono per prenotare una serie di visite per un’amica temporaneamente in difficoltà e, stranamente, quando chiamavo il numero 800 638 638 i tempi di attesa erano minimi, ma la risposta che ne ricevevo (non ci sono disponibilità) mi ha costretto a richiedere una visita privata. Ho fatto il numero previsto per questo servizio ospedaliero e una voce registrata mi ha comunicato con metallica cortesia che ero il 14° paziente in attesa di collegarmi col centro di prenotazione!!! Tempo di attesa? Almeno 30 minuti.

Chi oggi ha davvero bisogno di cure non si rivolge più al Servizio Sanitario Regionale (SSR), ma ricorre direttamente alle strutture private (Sigh!!!)

C’è un termometro più eloquente per dire che il SSR ha la febbre? Credo di no…. e se la febbre preludesse al coma irreversibile?

Certamente chi ha portato questo settore dell’amministrazione regionale al disastro non ha problemi a sborsare centinaia di euro a ogni piè sospinto … ma la gente comune e soprattutto gli anziani???

UTE: Flora del Triangolo Lariano

Il dr, Sassi, notoriamente innamorato della natura in ogni sua espressione, ieri ci ha mostrato una serie di bellissime diapositive illustranti la flora del nostro territorio. Per le particolari condizioni climatico-ambientali verificatesi nel Triangolo Lariano nel periodo delle glaciazioni, la flora presente nel territorio presenta numerose specie endemiche assai rare o, quantomeno, diffuse in ristrette zone del nord Italia. E’ pertanto proibito raccoglierle per evitarne l’estinzione.

Un esempio? La Centaurea Rhaetica che si distingue da specie simili per il calice ricoperto da una fitta peluria. Essa non è propriamente definibile “fiore”, infatti è un’infiorescenza: ognuno dei petali colorati è un piccolo fiore. Molte altre sono le specie endemiche, che costituiscono un vero patrimonio da preservare con cura (cliccando QUI potrete visualizzarne le immagini).

Un discorso a parte meritano le numerosissime specie di orchidee che non sono specie endemiche, ma sono ugualmente a rischio di estinzione. Sono fiori che hanno subito un’evoluzione evidente nei “tepali” che costituiscono la parte più appariscente del fiore. Una menzione merita la Ophrys apifera, che, per il suo aspetto che la fa assomigliare a una vespa, richiama gli insetti impollinatori.

Ma le sorprese non sono finite: tra le specie presenti nel Triangolo Lariano troviamo anche specie velenose, come l’elleboro, il colchico, l’aconito, il veratrum o la dafne.

N.B.: dall’alto in basso: colchico, varie specie di orchidee, centaurea rhaetica.

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Nella seconda ora di lezione, il prof. Cossi ci ha ricordato gli anni giovanili di don Lorenzo Milani, un prete controcorrente, ma obbediente alle gerarchie ecclesiastiche.

E’ nato a Firenze il 27 gennaio 2023, da una ricca famiglia borghese. Tra i suoi antenati troviamo rinomati professori universitari, il padre era un apprezzato chimico. Lorenzo vive un’infanzia felice; è bello, intelligente, ma ha salute fragile e negli anni (dal 1930 al 1943), che la famiglia trascorre a Milano, le sue condizioni fisiche si aggravano e, contemporaneamente, la situazione economica della famiglia diventa meno florida. Bisogna ricordare che in Italia si era da tempo affermato il regime fascista e che , nel 1933, in Germania era andato al potere Hitler. La madre di Lorenzo era ebrea non praticante, ma , vista l’atmosfera politica, si converte al cattolicesimo e si sposa con rito cattolico.

Finito il liceo, con risultati non eccellenti, Lorenzo manifesta la sua volontà di non accedere agli studi universitari, ma di dedicarsi alla pittura. La famiglia rispetta la sua scelta e il giovane trova in Hans Staude un maestro di pittura che lo incita a ricercare l’essenziale ed è in questa ricerca che Lorenzo trova la sua strada: nel novembre del 1943, entra in seminario: ancora una volta, la famiglia, pur contraria, rispetta la scelta di Lorenzo.

UTE: Amicizia e Amore (L. Todaro)

La linea della vita non è una parabola, né una linea retta, ma una linea che cambia spesso direzione. Nel corso della nostra vita l’amicizia e l’amore prendono forme diverse nelle diverse età, ma ad ogni età danno gusto alla vita.

Per amicizia intendiamo una relazione interpersonale accompagnata da sentimenti di fedeltà, tra due o più persone; essa è basata sul rispetto, sulla sincerità, sulla fiducia, sulla stima e sulla disponibilità reciproca.

Può succedere che restiamo delusi e allora si può scegliere di non credere più nell’amicizia o (preferibilmente) stabilire relazioni con diverse persone nelle quali possiamo trovare qualcuna delle caratteristiche dell’amicizia sopra riportate. E’ però bene accettare i diversi modi di vivere l’amicizia da parte delle persone, tenendo anche presente che amicizia e amore non possono essere imposti e non li si può pretendere.

Tutti abbiamo bisogno di amicizia: essa arricchisce la nostra vita. Dobbiamo ricercarla, magari cercando di conoscere meglio le persone che ci vivono accanto: in ambito familiare, nell’ambiente di lavoro o nel vicinato.

Un amico sa condividere gioie e dolori; è uno che ci conosce bene e, nonostante questo continua a frequentarci. Bisogna mettere in conto anche la possibilità di perdonare errori e momenti di incomprensione.

Nell’infanzia l’amico è un compagno di giochi; nell’adolescenza non aver amici può portare a gravi sofferenze; in età adulta le amicizie sono prevalentemente in ambito lavorativo o familiare; in vecchiaia l’amicizia è più che mai preziosa per affrontare i cambiamenti inevitabili (malanni fisici, pensionamento, lutti) e per sconfiggere la solitudine.

E’ importante chiedersi se stiamo dando all’amicizia l’importanza che riveste e il posto che merita nella nostra vita e, se necessario, creiamo occasioni per stringere nuove relazioni di amicizia.

Nelle relazioni di amicizia si possono individuare tre fasi: conoscenza, riconoscenza ( percepire delle affinità), evoluzione del rapporto in un vero legame di amicizia reciproca. Tali relazioni sono spesso un antidoto contro alcuni tipi di malattia e contro la depressione.

In età avanzata è ancora possibile l’amore? La nostra psicopedagogista preferita dice di sì, anche se può essere fatto soprattutto di tenerezza, di coccole, di piacere di stare insieme; un consiglio? Frequentate chi vi fa stare bene!!!

A questo punto la dottoressa Todaro ci ha proposto alcune poesie e tra queste riporto qui quella di Alda Merini:

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti.

Di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori, detti pensieri,
di rose, dette presenze,
di sogni, che abitino gli alberi,
di canzoni che faccian danzar le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti…

Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia le pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Al termine della lezione Sala Isacchi è esplosa in un lungo applauso: grazie Lucia Todaro.

Quando la sete diventa un’arma di guerra.

Credo che tutti siamo convinti che Israele ha diritto di esistere, credo anche che Hamas usi scuole e ospedali come rifugi e magazzini per le armi, trasformando così i civili in scudi umani e penso che Israele abbia il diritto di difendersi, ma non abbia il diritto di sterminare un popolo … è questo però che sta accadendo: oltre ai bombardamenti che hanno causato 40mila morti, bisogna mettere in conto anche le altre misure mirate a rendere impossibile la vita nella striscia di Gaza. Tra queste credo sia crudele fermare gli approvvigionamenti di alimenti e farmaci e che sia addirittura disumano togliere l’acqua come si evince da questo articolo di OXFAM

I cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici stanno avendo effetti terrificanti e l’articolo di Avvenire ne dà ampia spiegazione. A Valencia è successo il finimondo e 95 persone hanno perso la vita, mentre molte altre migliaia sono sfollate.

Purtroppo è facile pronosticare che eventi simili si verificheranno ancora: la natura non perdona. Abbiamo fatto tanti errori per inseguire il danaro (in ogni paese del mondo)!!! … Forse la logica del guadagno a tutti i costi ha da sempre guidato le azioni dell’uomo, ma la Terra non è mai stata così popolata come ora e gli appetiti individuali e collettivi si sono moltiplicati.

Cosa ci resta da fare? Temo ben poco. Solo con il tempo, se cambiamo la nostra scala di valori, si potrà ritornare a stabilire un patto di alleanza con l’ambiente.

Nel frattempo ognuno di noi potrebbe cominciare a orientare i propri comportamenti in modo da “pesare” il meno possibile sull’ecosistema planetario.

UTE: Autostima (L. Todaro)

Una Sala Isacchi al completo ha atteso con entusiasmo l’arrivo della dr.ssa Todaro, le cui lezioni sono sempre molto apprezzate. L’argomento di oggi era particolarmente accattivante: l’autostima.

Essa non dipende dal successo personale nelle relazioni o sul lavoro (o a scuola se si è ragazzi), infatti anche a chi ha vissuto una vita ricca di esperienze gratificanti può accadere di non sentirsi “bravo” e non si tratta di essere umili o meno, perché l’umiltà ben intesa è saper concretamente riconoscere i propri meriti e i propri limiti.

L’autostima ha in ogni età sfumature diverse e cambia continuamente nell’arco della vita. Per autostima infatti si intende il giudizio che ognuno dà del proprio valore e tale giudizio dipende sia da fattori interni a noi stessi che a fattori esterni.

Dovremmo continuamente misurare la nostra autostima ponendoci spesso queste domande: QUANTO SONO CONTENTO DI ME? QUANTO CREDO IN ME? QUANTO AMOR PROPRIO HO?

Si possono distinguere due tipi di autostima: globale e specifica.

L’AUTOSTIMA GLOBALE è quella per cui abbiamo la sensazione di contare, di meritare attenzione, stima, considerazione (la acquisiamo nell’infanzia).

L’AUTOSTIMA SPECIFICA riguarda vari settori: fisico (e salute); intellettuale (e cultura); morale (e coerenza); famigliare e ruolo professionale o scolastico (e riscontro); sociale (e immagine)

L’AUTOSTIMA NELLE RELAZIONI INTERPERSONALI – Le relazioni sono la maggior fonte di felicità o infelicità e per poter vivere in armonia con sé stessi e con gli altri è necessario saper autovalutare il proprio valore e nello stesso tempo saper individuare e rispettare il valore altrui. Bisogna cioè poter instaurare una relazione assertiva: io dico ciò che penso, rispettando te e le tue idee.

Se ho una bassa autostima, tenderò a stare sempre in difesa e a chiudermi in me stesso; se ho un’alta autostima tenderò a stare sempre in attacco. In entrambi i casi mi condannerò alla solitudine perché o non mi sentirò all’altezza degli altri e me ne allontanerò o starò lontano (o sarò allontanato) da quelli che ritengo non alla mia altezza. Potrò sentirmi goffo, aver paura di amare, non riuscire ad avere intimità, vivere in simbiosi e dipendenza.

E’ perciò importante cercare di mantenere il nostro equilibrio di autostima facendoci spesso, come già detto, le domande con cui è cominciata questa lezione.

Per concludere, la dr.ssa Todaro ci ha proposto un pensiero rivolto ai giovani (ma vale per ogni età) di Steve Jobs che è stato certamente un uomo di successo.

“Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.” (Steve Jobs)

Seguendo questo link potrete leggere per intero anche una bella poesia di Kim McMillen , di cui riporto solo la parte finale:

“….Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono rifiutato di continuare a vivere nel passato o di preoccuparmi del futuro. Oggi ho imparato a vivere nel momento presente, l’unico istante che davvero conta.

Oggi so che questo si chiama benessere.

Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, mi sono reso conto che il mio Pensiero può rendermi miserabile e malato. Ma quando ho imparato a farlo dialogare con il mio cuore, l’intelletto è diventato il mio migliore alleato.

Oggi so che questa si chiama saggezza.

Non dobbiamo temere i contrasti, i conflitti e i problemi che abbiamo con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che questa si chiama vita.”

Poesia: Il cuore che ride (C. Bukowski)

“La tua vita è la tua vita.

Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.

Stai in guardia.

Ci sono delle uscite.

Da qualche parte c’è luce.

Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.

Stai in guardia.

Gli dei ti offriranno delle occasioni.

Riconoscile, afferrale.

Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.

E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.

La tua vita è la tua vita.

Sappilo finché ce l’hai.

Tu sei meraviglioso

gli dei aspettano di compiacersi in te.”

Voglio dedicare questa poesia a tutte le persone che stanno attraversando momenti di sofferenza fisica o morale e vedono solo buio davanti a sé: da qualche parte c’è la luce, bisogna solo cercarla, volerla vedere e incamminarsi verso di lei. Ognuno di noi è unico, “meraviglioso” e siamo quindi preziosi per noi stessi e per chi ci sta accanto.

UTE: Biodiversità – Il rapimento di Cristina Mazzotti

Oggi abbiamo avuto il piacere di conoscere un nuovo docente, il dottor Pierluigi Gatti, che ha saputo intrattenerci in modo piacevole su un argomento di cui si sente spesso parlare: la biodiversità. Ma per parlare di questo tema è indispensabile comprenderne i concetti generali.

Che cos’è la biodiversità? Per biodiversità si intende la varietà degli esseri viventi presenti sulla Terra. Tale termine è stato usato per la prima volta nel 1988 dall’etologo americano Edward Wilson. La biodiversità si misura con il numero di specie viventi presenti in determinato ecosistema; Maggiore è tale numero, maggiore è la ricchezza di vita.

Per ecosistema si intende l’insieme di elementi viventi e non viventi presenti in un ambiente; dall’equilibrio di queste due componenti dipende l’armonia dell’ambiente stesso.

In un ecosistema equilibrato convivono con reciproco beneficio diverse specie di organismi:

Produttori : sono i vegetali che producono da se stessi i loro nutrimenti, sintetizzando elementi inorganici per produrre materia organica; sono le piante (i vegetali in genere) che sono alla base della catena alimentare e della vita sulla terra. Sono anche detti autotrofi

Consumatori: si dividono in macroconsumatori che mangiano ciò che non sono in grado di produrre; e microconsumatori, che si nutrono di sostanza organica morta (funghi, batteri, iene, coprofagi…); tutti i consumatori sono definiti anche eterotrofi.

Ogni specie svolge un ruolo preciso nell’ecosistema e la scomparsa di una di esse può sconvolgere l’equilibrio dell’ambiente.

Nella lunga storia del nostro pianeta sono state registrate molte estinzioni di specie in diverse epoche, per diverse cause, ma oggi questo fenomeno sta diventando preoccupante perché l’azione dell’uomo, i cambiamenti climatici, le catastrofi naturali rischiano di far scomparire un quarto delle specie viventi nei prossimi 50 anni.

In agricoltura e zootecnia l’uomo privilegia e seleziona le specie che più sono utili a fini economici e questo porta alla scomparsa di molte specie; a volte poi vengono introdotte nell’ambiente delle specie alloctone, che mettono in pericolo quelle autoctone; anche caccia e pesca se non ben regolate possono essere causa di estinzione di specie.

Per preservare la biodiversità si possono creare aree protette, si deve contrastare la deforestazione, si deve combattere l’inquinamento, bisogna diffondere pratiche agricole sostenibili ed è necessario gestire in modo sostenibile le risorse ambientali.

Questa lezione ci ha fatto ricordare concetti già noti, ma che è bene rispolverare ogni tanto.

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IL RAPIMENTO DI CRISTINA MAZZOTTI – Oggi, per il ciclo “INCONTRI CON L’AUTORE”, il noto giornalista Emilio Magni, ci ha parlato del suo ultimo libro, nel quale ricorda un avvenimento accaduto quasi 50 anni fa, ma che nell’erbese tutti i più anziani ricordano ancora con sgomento ed angoscia: il rapimento di Cristina Mazzotti.

Era una ragazza di 19 anni cresciuta tra Eupilio ed Erba, dove abitavano i nonni. Magni la ricorda quando giocava con sua figlia e quando frequentava i luoghi in cui si radunavano i ragazzi della sua età. Aveva il torto di essere giovane, belle e soprattutto di appartenere a una famiglia benestante. Una banda di balordi (calabresi e lombardi) la prese di mira, la sequestrò e la tenne prigioniera in una specie di tomba sotto terra, somministrandole dosi spropositate di tranquillanti. Anche dopo che la famiglia ebbe pagato l’altissimo riscatto, non se ne ebbero notizie per molti, troppi giorni. Poi uno sbandato svizzero fu arrestato perché stava depositando troppi soldi , di cui non riusciva a giustificare la provenienza e, interrogato, confessò il suo legame con la banda dei rapitori di Cristina, che però era già morta.

I colpevoli furono individuati e arrestati, ma la maggior parte del riscatto non è mai stata rintracciata.

Il rapimento di Cristina è stato uno dei primi di una lunga serie che ha segnato tristemente un periodo della nostra storia del secolo scorso.