Ute: Mark Rothko – Incontinenza urinaria

La prof. ssa Beretta, ha cominciato a insegnare all’UTE fin dalla nascita della nostra associazione e ogni sua lezione è sempre molto apprezzata.

Ieri, continuando il discorso sugli artisti americani contemporanei, ci ha parlato di un pittore di cui si sente poco parlare, ma che ha lasciato un segno importante nell’arte della pittura.

Mark Rothko (nato in Lettonia nel 1903 e morto a New York 1970), viene definito un espressionista astratto, ma la sua pittura è più poetica e meno appariscente di quella del suo contemporaneo Pollock.

Quando il padre muore poco dopo essere arrivato in America, Mark a 10 anni si mette a vendere i giornali per aiutare la famiglia, in seguito, grazie a una borsa di studio può iscriversi alla facoltà di filosofia, ma poi, per ragioni economiche deve abbandonare gli studi e finisce per dedicarsi alla pittura. Le sue prime opere rappresentano spazi urbani claustrofobici, che trasmettono disagio; poi, entrato nel “gruppo degli Irascibili” (Scuola di New York), sperimenta il surrealismo ispirandosi agli antichi miti e infine approda a una pittura non più figurativa, ma fatta di macchie di colore e  forme sfumate che si intersecano, in continuo divenire, fluttuanti nello spazio.  Rothko vuole rappresentare il respiro della vita, le sue macchie di colore richiamano i sentimenti. Egli è un grande ammiratore del Beato Angelico, che sapeva ben rappresentare l’idea di infinito (Annunciazione – l’Arcangelo è inserito in uno spazio non tangibile come quello in cui appare la Vergine).

Le macchie di colore di Rothko non sono casuali, ma offrono allo spettatore uno spazio in cui soffermarsi e respirare. Il pittore si immerge nelle sue opere di grande formato e invita lo spettatore a fare altrettanto: l’arte non va spiegata, ma l’osservatore deve trovare in essa la sua “rivelazione” e sentire il bisogno di fermarsi, di immergersi nel colore e nelle forme, in uno spazio spirituale. C’è un dialogo spirituale tra quadro e osservatore. Mentre per il Beato Angelico la pittura è rivelazione religiosa, per Rothko è rivelazione laica di sentimenti ed emozioni. Le sue opere sono al TATE di Londra.

La sua ultima realizzazione, una cappella a Houston nel Texas, è ora un centro interreligioso che contiene tutti i libri sacri di tutte le religioni del mondo.

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L’INCONTINENZA URINARIA: Il dr. Roberto Galdini ci ha introdotto nella conoscenza di un disturbo che affligge molte persone, soprattutto donne, non più giovani, ma non solo.

Eccoci dunque a parlare della vescica che è il serbatoio in cui si accumulano i liquidi prodotti dai reni. Essa è un controllata dal muscolo detrusore (involontario) e  da uno sfintere. Nella funzione compiuta dalla vescica sono coinvolti: il cervello che riconosce gli stimoli del riempimento vescicale; il midollo che trasmette le sensazioni, il pavimento pelvico che sostiene gli organi contenuti nel bacino. In situazioni di normalità tutti gli organi interessati si coordinano correttamente, ma in caso di stress o traumi di vario genere questo meccanismo perfetto si può inceppare, causando fastidi importanti che vengono indicati col termine “incontinenza urinaria”.

Si parla infatti di incontinenza da sforzo (tosse, sternuti, sforzo fisico…). da urgenza (cause varie – curabile con farmaci), mista (tra la prima forma e la seconda e richiede l’esplorazione delle cause scatenanti) e l’enuresi (incontinenza notturna, soprattutto nei bambini).

I fattori di rischio sono i seguenti: età, gravidanze, interventi chirurgici, traumi, danni al sistema nervoso centrale, obesità, infezioni alle vie urinarie.

L’incontinenza è più diffusa, come già detto, nelle donne; negli uomini è di solito conseguente a interventi chirurgici sulla prostata.

Il bello dell’UTE è anche nel fatto che si passa nello stesso pomeriggio da argomenti di alto livello intellettuale e spirituale ad argomenti, molto più concreti, ma molto importanti per la vita di ogni giorno. Ancora una volta : – Grazie UTE!!!-

 

 

Rettifica.

Qualche giorno fa scrivevo su questa pagina di essere stata vittima di una truffa: avevo ordinato un abito su “gioiacombo” e non avevo nemmeno trovato il sito. Ero certa di essere caduta in una trappola.

Stamattina invece il postino mi ha recapitato la merce che avevo ordinato, quindi nessuna truffa almeno per quanto riguarda me, ma ho trovato in rete alcune denunce di persone che si sono viste alleggerire la carta di credito dopo aver effettuato un acquisto su “gioiacombo”. Forse a me non è capitato perchè ho pagato tramite Paypal.

Quindi, per quanto mi riguarda, tutto è andato a buon fine, ma ho guardato la provenienza del pacco e ho constatato che arriva nientemeno che da HONG KONG!!!! E da lì arrivano anche i prodotti acquistati su TEMU …. Immagino gli aerei che viaggiano intasati da pacchetti e pacchettini …. Quanto è dis-ecologico (si può dire?), inquinante   comprare in questo modo!! Che spreco di energia!!! Non ha senso!!

Io non comprerò mai più nulla su TEMU o GIOIACOMBO, me lo vietano il mio senso civico, il rispetto verso la Madre Terra e verso i miei nipoti: dobbiamo consegnare a loro una Terra in cui possano vivere e non un deserto privo di vita.

Film: Red Snake.

Questo film è stato trasmesso su IRIS più volte in questi giorni seppur in orari diversi e credo che questo abbia consentito a molti (e anche a me) di rivederlo e apprezzarlo.

E’ ambientato nel Kurdistan iracheno caduto sotto la tirannia fanatica dell’ISIS; qui combattono anche molte donne del posto insieme ad altre venute da diversi paesi per sostenere la guerra di liberazione che le curde stanno combattendo con estremo coraggio e valore. Tra queste si arruola anche Zara, una ragazza rapita dai soldati dell’ISIS e venduta come schiava a un occidentale “convertito” all’Islam, ma sarebbe meglio dire che quest’uomo depravato usa la religione per giustificare tutte le sue crudeltà (anche quella di stuprare una schiava), affermando che tutto accade per volontà di Dio.

Zara, che in battaglia assume il nome di Red Snake, ha un obiettivo: riportare a casa da sua madre il fratellino, anche lui preso prigioniero dagli uomini dell’ISIS e sottoposto a un indottrinamento martellante per farne un bambino-soldato.

E’ un film fatto da una regista donna, che vuole rendere omaggio alle donne yazide (curde non musulmane) che per molto tempo hanno combattuto al fianco dei loro uomini per sconfiggere il fanatismo degli appartenenti all’ISIS.  La cosa che più rimane impressa di questo film è la contraddizione altamente ipocrita tra le regole severissime di vita continuamente proclamate tramite altoparlanti per le vie dei centri abitati e il comportamento dei capi che dicono di seguire quelle regole: veramente tra il dire e il fare c’è un abisso, infatti  la strumentalizzazione della religione per assecondare le proprie libidini e la propria voglia di sopraffazione è cosa comunemente accettata e praticata.

Ora si sente parlare poco dell’ISIS che ha subito gravi sconfitte militari, ma si può dire altrettanto del fanatismo religioso? Temo di no.

Consiglio la visione di questo film, ben diretto e ben interpretato.

 

 

UTE: Storia del Licinium e del monumento ai Caduti di Erba – La Didachè e il pastore di Erma

Ieri avremmo dovuto assistere a una lezione di antropologia, ma per sopravvenuti impegni del docente di turno, il nostro Presidente ha dovuto ricorrere a una rapidissima sostituzione e a chi poteva rivolgersi? Chi ha sempre sottomano materiale interessante e già predisposto per essere proposto al pubblico dell’UTE, che è particolarmente esigente?

La risposta è una sola: la prof. Alberta Chiesa, studiosa appassionata di storia locale,  che quest’anno ha già più volte tolto dagli impicci il gruppo organizzativo dell’UTE . Ieri infatti ci ha parlato di due attrazioni della nostra città, note in campo nazionale ed oltre.

IL MONUMENTO AI CADUTI. Progettato da Giuseppe Terragni, uno dei più importanti architetti della corrente razionalista, diffusa nel nostro territorio e anche in campo nazionale nel periodo tra le due guerre.

Chi era Terragni? Era nato a Meda nel 1904 e la famiglia si era poi trasferita a Como 5 anni dopo; lì, Giuseppe frequentò tutte le scuole fino al 1921, quando si iscrisse alla Scuola di Architettura di Milano (l’attuale Politecnico) dove si laurea nel 1926. Subito dopo si trasferisce in Germania per un breve periodo, poi apre uno studio a Como. Con alcuni colleghi pubblica una rivista che si occupa di architettura: il suo intendimento è quello di rinnovare il modo di costruire, privilegiando linee essenziali, funzionalità degli spazi e razionalità degli edifici (corrente razionalista – coincide col periodo fascista). Terragni era un lavoratore instancabile.

Nel 1939 fu richiamato nell’esercito; in seguito fu mandato in Russia. Si salvò da quel disastro sciagurato, ma ne fu talmente segnato che morì nel 1943. Nella sua purtroppo breve vita creò molte opere che testimoniano il suo genio. Tra queste spicca certamente il monumento  di Erba  dedicato ai caduti della prima guerra mondiale, inaugurato nel 1932. E’ costruito con ciottoli di fiume e pietra locale su una collinetta.  Una lunga e suggestiva scalinata porta al sacrario dove sono ricordati i nomi dei caduti; c’era un altorilievo di Lucio Fontana che fu poi fatto rimuovere dal podestà Airoldi nel 1936.

TEATRO LICINIUM – Fu costruito in legno nel 1923 per volere dei fratelli Airoldi, ma fu distrutto da un fortissimo temporale. Il suo nome vuole ricordare il console Licinio che comandava la colonia romana locale.

E’ uno dei più importanti teatri all’aperto d’Italia e, grazie alla sua collocazione, può usufruire di due palcoscenici: uno naturale e uno artificiale . Ebbe alternativamente periodi di grande splendore e periodi in cui fu abbandonato, ma vi furono rappresentate opere teatrali di prosa e opere liriche di alto livello artistico, tanto da ottenerne fama in campo nazionale e internazionale.

Attualmente è gestito dalla Compagnia Teatrale “Il Giardino delle Ore”.

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LA DIDACHE’ E IL PASTORE DI ERMA. – Don Ivano  ieri ha ripreso il discorso sui primi scritti cristiani non riconosciuti come testi di ispirazione divina . Prima ci ha parlato della Didachè: un insieme di norme comportamentali cui dovevano attenersi coloro che aderivano al cristianesimo. Risale alla fine del I secolo d. C. ed è perciò contemporanea ai Vangeli. Gerusalemme è stata da poco distrutta dai Romani e gli Ebrei sono malvisti, perciò i cristiani cercano di prendere le distanze dal mondo giudaico. Nella Didachè, in definitiva una prima forma di catechismo (Catechesi= ciò che si deve imparare ripetendo), viene riportato il “discorso della  montagna”, che vuole richiamare  (e allo stesso tempo distinguersene) la legge che Mosè ha ricevuto sul Sinai.

Il “Pastore di Erma” risale all’inizio del II secolo, quando molti battezzati, davanti al pericolo delle persecuzioni, rinnegavano la propria fede per poi chiedere di ritornare a far parte della comunità in tempi tranquilli. In questo scritto, Erma, che potrebbe essere il fratello di Papa PIO I, ribadisce che la scelta cristiana è una scelta faticosa, ma richiede coerenza, tuttavia esprime anche indulgenza verso i fratelli più fragili.

Ancora una volta l’UTE ha saputo ofrrirci un pomeriggio piacevole e interessante. Grazie, UTE! Grazie, Alberta! Grazie , Don Ivano!

 

Un enorme immenso campo di concentramento.

Stamattina su Radio1 parlava la Boldrini, reduce da una visita a Gaza, e dal suo racconto si poteva ben capire quale tragica realtà si stia consumando in quella regione.

Non vi è possibilità di fuga dai bombardamenti: ogni passaggio è controllato dagli Israeliani e anche i convogli umanitari sono bloccati e non possono portare i generi di prima necessità a una popolazione ormai all’estremo: senza acqua, senza viveri, senza casa, senza cure sanitarie: Gaza può essere definita un immenso lager, dove non esistono nemmeno più le baracche per ripararsi dalle intemperie? Si prevedono a breve migliaia di morti per malattie e denutrizione.

Con questo non voglio dire che le responsabilità di questa situazione sia solo di Israele, infatti Hamas ha vigliaccamente fatto di ospedali , scuole e condomini il rifugio dei suoi terroristi che si mischiano cinicamente alla popolazione civile.

Ma quale soluzione si può prevedere? Forse la migliore, quella di due popoli due stati, non sarà più praticabile perché gran parte dei territori sono ormai sotto il controllo di Israele. Resta forse solo la possibilità per i palestinesi che sopravvivranno a questa carneficina di fuggire all’estero, se sarà loro concesso; ma quanto rancore conserveranno nei loro cuori? e questo rancore, unito alla memoria delle tante vittime innocenti non sarà seme per nuove violenze?

 

Letture: Il postino suona sempre due volte.

Nella “Sala Argento” della parrocchia di Arcellasco è possibile prendere a prestito dei libri donati da non so chi e , tra questi, ho trovato il romanzo noir di James M. Cain “Il postino suona sempre due volte”.

La trama è presto detta: Frank, un giovane giramondo, capita un giorno in un bar, in una zona piuttosto depressa (siamo al tempo della grande crisi economica del 1929). Il locale è di proprietà del greco Nick, che lo gestisce con l’aiuto della giovane e bella moglie Cora.

Nick ha bisogno di aiuto e chiede a Frank di fermarsi e di lavorare per lui. Frank accetta e tra lui e Cora nasce subito una torbida passione che li porta a progettare l’assassinio di Nick. Il primo tentativo fallisce, ma viene attribuito a un banale incidente domestico.

I due diabolici amanti tuttavia non rinunciano al loro progetto e riescono a uccidere Nick, simulando un incidente d’auto.  Nel processo che ne segue, Cora  viene accusata dell’ omicidio, ma  viene assolta. Il destino, come il postino che suona sempre due volte per farsi riconoscere e sentire, si riaffaccerà e sarà Frank a pagare perchè accusato ingiustamente di aver provocato la morte di Cora.

E’ una lettura coinvolgente; il linguaggio e la narrazione sono scarni e presentano un mondo senza ideali, senza valori, in cui due persone ai margini della società cercano disperatamente di cambiare le proprie vite, ma alla fine il destino presenta inesorabilmente  il conto.

Forse il libro ha tratto vantaggio dall’essere stato utilizzato per produrre un film di successo, interpretato Da Jack Nicholson e Jessica Lange: l’interpretazione di questi due grandi attori ha saputo ricreare con grande intensità l’atmosfera di disperato erotismo che pervade anche il libro.

 

UTE: Gli aromi – Sport e cuore.

La dr.ssa Sartori, dell’omonima e rinomata pasticceria cittadina, oggi ci ha guidato alla scoperta del mondo degli aromi, sostanze che contribuiscono a fare del nutrirsi un piacere.

Esistono aromi di sintesi (prodotti chimici industriali) ed aromi naturali. Purtroppo siamo tanto abituati ai prodotti di sintesi che a volte li preferiamo a quelli, ben più preziosi, che ci vengono dal mondo minerale, animale o vegetale. La nostra docente si è soffermata sugli aromi vegetali (le piante aromatiche sono il 3% di tutta la flora esistente in natura) e in particolare sull’aroma del limone. E dopo averci presentato questo frutto e le sue caratteristiche, come è ormai tradizione nelle sue lezioni, ha dato il via a una serie di assaggi legati all’aroma del limone e al suo olio essenziale, il limonene, che ha straordinarie proprietà disintossicanti e rilassanti.  Il primo assaggio è stato un candito di limone, il secondo un boccone di brioche al limone e caffè con panna, il terzo una pralina di cioccolato assaporata mentre nella sala veniva spruzzato il contenuto di diverse fiale contenenti il limonene. Alla fine non sembrava più di essere in Sala Isacchi, ma in un giardino di limoni.

Il primo assaggio ha costituito un’esperienza conoscitiva, il secondo un’esperienza emozionale (quella che può portare alla dipendenza) e il terzo un’esperienza introspettiva che induce alla riflessione e produce una sensazione di benessere globale: gustativo e psicologico (quest’ultima esperienza è alla base dell’aroma-terapia).

Sono seguite alcune domande dei presenti soprattutto sugli oli essenziali, che vengono ottenuti per distillazione da determinate piante o frutti.

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SPORT E CUORE – IL dr. Ferrari, il cardiologo che ormai è di casa in Sala Isacchi, oggi ci ha parlato di sport in relazione ai problemi cardiovascolari.

E’ scientificamente dimostrato che la sedentarietà è causa di malattie cardiovascolari, tumori e fratture ossee spontanee, mentre il moto riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa e, in definitiva, migliora la funzionalità cardiaca, allunga le aspettative di vita e contrasta l’osteoporosi.

Lo sport può essere praticato ad ogni età anche se con modalità e intensità diverse; anche gli infartuati possono e devono fare movimento moderato seguendo i consigli dei medici.

Si possono praticare sport aerobici (marcia, corsa leggera, nuoto, bicicletta, …); soprattutto nelle ore del giorno che presentano condizioni climatiche più favorevoli.  Sarebbe bene dedicare alle attività di movimento dalle due alle cinque ore settimanali (se si pratica un’attività leggera), che possono ridursi fino a un’ora soltanto se si pratica un’attività di potenza (corsa veloce..)

E’ bene cogliere tutte le occasioni di movimento che la vita quotidiana ci offre; è bene ricordare che all’inizio del nostro “allenamento” è bene fare almeno 10 minuti di riscaldamento e che al termine è bene rallentare a poco a poco il ritmo e poi fare un po’ di stretching.

E’ bene scegliere un’attività fisica di nostro gradimento e praticarla con costanza.

UTE: Obesità – Pollock.

La diabetologa, Laura Molteni, responsabile del centro diabetologico dell’ospedale di Erba,  ieri ci ha parlato dell’obesità. Per obesità si intende un accumulo abnorme ed eccessivo di grasso corporeo. Il grasso è una riserva di energia da utilizzare in tempi difficili. Attualmente l’obesità sta aumentando in tutta Europa e anche nei bambini

Per capire se il nostro peso è nella norma bisogna fare un facile calcolo: bisogna dividere il proprio peso per la propria altezza elevata al quadrato. Il risultato deve essere compreso tra 18,50 e 25. Un altro indicatore da considerare è la misura del girovita che con dovrebbe superare i 102 cm per gli uomini e gli 88 cm per le donne. L’obesità a livello dell’addome è la più pericolosa.

Nasce da uno squilibrio tra alimentazione e consumo energetico, ma spesso non basta mangiare meno per dimagrire, perchè intervengono diverse variabili; chi è obeso è più stimolato a mangiare.

L’obesità va considerata alla stregua di tutte le malattie, condiziona negativamente il funzionamento di organi importanti del nostro corpo, perciò  aumenta il rischio di mortalità e diminuisce di conseguenza l’aspettativa di vita. Chi è obeso è più soggetto a malattie cardiovascolari, a diabete e a insorgenza di tumori; può essere affetto da apnee notturne, può incorrere in situazioni di insulino-resistenza e di depressione.

La terapia prevede una dieta priva di alimenti nocivi (contenenti grassi animali, dolci, bevande gassate) e ricca di fibre. Esistono farmaci da usare sotto stretta sorveglianza del medico. Nei casi più estremi si può ricorrere ad interventi di chirurgia bariatrica , che vanno personalizzati con cura.

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POLOCK (arte americana) – La dr.ssa Emanuela Beretta ci ha parlato della pittura americana del novecento, cominciando dal pittore originario della costa occidentale Jackson Pollock (nato a Cody nel 1912 e morto a Long Island nel 1956).

Alla grande crisi del 1929, Roosevelt rispose con il New-Deal, una serie di provvedimenti per innescare la ripresa economica e tra questi provvedimenti inserì anche una norma a tutela degli artisti, che potevano ottenere uno stipendio minimo in cambio di opere di abbellimento degli edifici pubblici. Fu così che si diffuse una pittura molto simile ai murales messicani, un’arte figurativa che rappresentava la vita dell’americano medio: contadino, modesto, dignitoso. Nello stesso tempo invece in Europa la pittura figurativa stava scomparendo, soppiantata da astrattismo, cubismo, ecc.

E’ del 1929 l’apertura del MOMA (museo di arte moderna) e questo fece sì che venissero esposte opere di pittori europei (Guernica di Picasso, opere di Kandinskij) e da quel momento i pittori americani si mettono in cerca di nuovi modi espressivi. Durante la seconda guerra mondiale poi molti pittori europei  si rifugiano in America e fondano una scuola a New York che innova la pittura americana.

POLOCK è uno dei primi a trovare nuovi linguaggi espressivi e, partendo da opere che risentono dell’influenza di pittori europei, arriva gradualmente a una pittura con un uso minimo del colore, non usa pennelli ma spatole,  non ci sono forme, ma un groviglio di linee; non usa cavalletti, ma dipinge  su grandi tele appoggiate a terra, usa materiali diversi: sassolini, pezzi di stoffa o di metallo. Nella sua vita ebbe grande importanza la protezione di Peggy Guggenheim, una donna ricchissima, che lo finanziò e gli donò una casa in cui poter lavorare .

Le su opere sono autoritratti interiori, in cui Pollock non illustra i suoi sentimenti, ma li esprime.

Sono state due lezioni diverse: la prima ci ha dato informazioni utili per la nostra salute; la seconda ci ha aiutato a cercare di capire un’arte che non è sempre così accessibile.