Amavo la pioggia.

Amavo la pioggia.
Mi piaceva sentire il suo picchiettare sui vetri o sui tetti,
mentre ero intenta alle faccende di ogni giorno…
Mi piaceva farmi cullare dalla sua musica un po’ monotona,
mentre aspettavo il sonno la sera
Amavo camminare sotto l’ ombrello cercando di zigzagare tra le pozzanghere,
mentre l’ aria fresca mi sferzava il viso…

Ora piove da molte ore e da ogni parte giungono notizie di incidenti stradali,
di allagamenti, di devastazioni e questa pioggia mi incute timore e mi opprime …..
Stasera sento ostile questa pioggia incessante.

Potrebbe essere un’ idea….

Cosa fare in inverno nei giorni di festa ? Dove si possono portare i bambini se fuori fa brutto tempo? Qui dove abito io non ci sono molte alternative al rimanere in casa a vedere la TV o qualche DVD o, quando va bene, a giocare con qualche gioco da tavolo.
In Inghilterra, dove il maltempo non è un’eccezione, ma la regola, hanno predisposto invece tanti luoghi di ritrovo per giocare al coperto, luoghi in cui puoi giocare a travestirti coi costumi e i trucchi messi a disposizione dei piccoli visitatori, oppure puoi divertirti a saltare su tante luci colorate e ogni salto produce un suono diverso, puoi anche divertirti a disegnare, colorare o costruire oggetti con materiali vari, puoi entrare in un labirinto o in un tortuoso scivolo o anche nella tana di un leone….

In questi posti poi c’ e’ anche sempre un animatore che intrattiene i bambini con storie di vario genere e taluni vanno a festeggiare lì il loro compleanno con gli amici.

Certo in un piccolo centro non è pensabile un’ iniziativa di questo genere, ma in una grande città potrebbe essere un’ idea per inventare qualche posto di lavoro…

Non era choosy….

Non so il suo nome ne’ da dove venisse. Ci siamo trovato tutti e due ad aspettare il Pullman per Stratford appena fuori dall’ aeroporto. mi ha sentito parlare e mi si e’ avvicinato dicendo: – Visto che e’ italiana, potrebbe dirmi se e’ qui che posso prendere il Pullman per Mile End?-

Naturalmente io non Sapevo rispondergli, ma gli ho indicato la giovane che stata vendendo I biglietti, la quale lo ha rassicurato. Mi ha raccontato che stava arrivando a Londra per andare a lavorare in un ristorante conosciuto a Canary Warf. Aveva ventun anni e aveva l’ aria un po’ tesa di chi e ‘ consapevole di essere a una svolta della propria vita. Qualcuno lo stava aspettando e temeva di non arrivare al luogo dell’ appuntamento. Saliti sul pullman non ci siamo parlati: era immerso nei suoi pensieri; al momento di scendere gli ho augurato Buona fortuna e lui ha risposto al mio saluto e mi ha sorriso.

Ora Sara’ alle prese con tante cose nuove e con tanti problemi, ma sono certa che ce la fara’e si fara’ onore, perche’ ci vuole coraggio e determinazione per affrontare una scelta come la sua…non mi e’ sembrato tanto “choosy” come Qualcuno dice dei nostri giovani….

Tecnologia superata si’, ma sempre utile….

Sono ormai passati piu’di 20 anni da quando mio figlio , dopo essersi iscritto alle superiori , si preparava ad affrontare la lingua inglese per la prima volta, dopo aver studiato il francese nei tre anni di scuola media. Per aiutarlo a superare il “gap” ( direbbe Samuele) con I compagni , cominciai ad acquistare I fascicoli settimanali della De Agostini, corredati di cassette audio. Fu certo un’ Ottima idea, perche’ mio figlio si Inseri’ benissimo nella classe e ottenne anche buoni voti in inglese.

Per molto tempo poi (tranne qualche rara parentesi ) I fascicoli , rilegati in volumi, e le relative cassette sono rimasti inutilizzati sopra una libreria. Da quando pero’ ho deciso di imparare l’inglese ho scoperto Quale prezioso strumento possano costituire, Anche perche’ ho scovato in fondo a una vecchia scrivania un lettore di cassette portatile che vent’ anni fa era forse un apparecchio modernissimo, ma che ora credo sia ormai introvabile.

E’ cosi’ che ora, dopo che Samuele e la sua mamma escono di casa la mattina, mi metto ad ascoltare le mie vecchie cassette seguendo le spiegazioni sul libro, materiale che sono riuscita a far stare in valigia senza superare I limiti di peso imposti dalla compagnia aerea .

In questo modo riesco a riempire l’ attesa del ritorno di Samuele nel pomeriggio senza annoiarmi troppo. Ieri ho fatto un test e il resultato e’ stato incoraggiante; l’ ostacolo maggiore resta pero’ sempre la comprensione del linguaggio parlato dei “nativi” di questa affascinante isola, I quali amano abbozzare le parole, piu’ che pronunciarle…

Bando alle ciance …..vado a studiare…

Autunno in cortile.

era una mattinata splendida fino a poco fa:sole , cielo azzurro, leggero vento che facev volteggiare le foglie cadute.
Ora il cielo e’ piu ‘ Grigio e il vento piu’ forte. DAVanti alla Mia finestra c’ e’ un albero che credo sia un acero: fino a poco fa era un vero inno all’ autunno con la sua chioma di un giallo oro che splendeva al sole e ora tutto d’ un tratto e’ quasi spoglio.
Le foglie si sono lasciate strappare docilmente dai rami e ora tappezzano il cortile e I cespugli di sempreverdi.
Da qualche minuto se ne e’ andata via Svetlana, la Donna Russa che viene a fare le pulizie. con lei sono riuscita a scambiare qualche frase in inglese e lei ne e’ sembrata contenta

A teatro.

La favola dei tre porcellini si presta a molte rielaborazioni e oggi ho assistito a un gradevole spettacolo teatrale per bambini che ha preso lo spunto da essa.
Due attori manovravano alcuni burattini diversi da quelli Che siamo abituati a vedere da noi e I burattinai erano Ben visibili al pubblico . certo io non ho potuto gustare l’ironia dei testi, visto che Capivo solo qualche parole ogni tanto , ma ho potuto apprezzare le simpatiche modifiche introdotte nel racconto: il proprietario del supermercato che vendeva il materiale per costruire le case dei porcellini , il troll che suggerisce un finale a sorpresa. infatti l’ultimo porcellino si costruisce una casa ecologica e il lupo col suo soffio potente viene mandato ad azionare una pala eolica per produrre energia pulita.

Le scene erano intervallate da semplici canzoni di cui I bambini si divertivano a sottolineare il ritmo battendo le mani.

Una sosta ad UNO dei Tantissimi parchi giochi dei dintorni e poi tanti giochi qui in casa per Samuele e la sua amichetta Meltem hanno completato un bel pomeriggio festivo.

A Greenwich .

Oggi a Greenich ho potuto ammirare la Cutty Sark, la bellissimo nave a vela che qualche anno fa e’ stata quasi completamente distrutta da un incendio e che e’ stata ricostruita splendidamente e inaugurata in occasione delle Olimpiadi. E’ veramente impressionante vederla da vicino.
Siamo andati poi in libreria, al museo che sorge poco distante e infine a prendere un cappuccino: i prezzi erano in linea con la fama del locale, ma il servizio lasciava a desiderare: tavolo poco pulito e niente zucchero, a meno di prendere i rimasugli evidentemente pasticciati in una tazza posta li’ sul tavolo da tempo forse immemorabile .

He isn’t very well!!

– He isn’t very well!-
Questa e’la Frase che sono riuscita a ricordare stamattina, quando Samuele quasi piangendo mi ha detto che voleva tornare a casa on me.
A scuola c’era una festa: ogni classe aveva preparato disegni , foto, materiali diversi per descrivere un paese del mondo. La classe di Samuele si era occupata del Giappone e lui aveva voluto assaggiare il sushi, ma nonostante tutti gli sforzi non era riuscito a ingoiarlo.
I conati di vomito, aggiunti alla tosse e al raffreddore aveva no definitivamente demolito il suo morale. Come spied are questa situazione agli insegnanti?
Fortunatamente mi sono ricordata la Frase che ho scritto all’inizio e poi con l’aiuto di Mia figlia chiamata al telefono siamo riuscito a superare il momento di crisi.
COSI’siamo tornati a casa. Appena saliti sul treno Samuele ha ricominciato a sorridere.