Copio e incollo le riflessioni di Francesca Comencini sulla mobilitazione delle donne del movimento “Se non ora quando?” Mi sembrano parole degne di attenzione:
Quello che mi rimane in mente e nel cuore, per ora, della giornata di ieri è l’estrema pluralità di voci di donne che da quel nostro palco si è levata, e l’estrema attenzione con la quale quella piazza, straordinaria, libera, auto convocata, le ha ascoltate. Mi rimangono in mente le voci delle due ragazze italiane di seconda generazione, Kalida e Elvira, la saggezza e la profondità delle loro parole. Le voci di Giordana Curati di arcilesbica e di Simona Davoli di donne e informazione. Le voci dell’economista Francesca Bettio, che invocava un nuovo new deal delle donne con una chiarezza, un rigore e una libertà che non avevo mai sentito in nessuna manifestazione di piazza. Mi rimangono e mi rimarranno per sempre nel cuore le voci delle nostre sei giovani attrici che raccontavano le giornate e le piccole cose della vita delle cinque ragazze morte a Barletta, e su quella piazza è sceso un silenzio come mai ne avevo sentito uno, un silenzio che respirava insieme per loro, Maria, Tina, Matilde, Giovanna e Antonella. Mi è rimasta la passione con la quale la piazza ha ascoltato l’orchestra Europa Musica e la voglia di raccontare di sé di Emma Marrone, della sua fatica per arrivare lì dov’è e della sua complessità di persona, da Amici a Se non ora quando. Mi sono rimaste tante, tante altre cose. Paola Turci e Marina Rei, gli interventi delle donne di snoq Luisa, Sara, Fabiana, Licia e della giornalista di GIULIA, e tanto altro. In ultimo, mentre facevo il mio intervento, mi è sembrava di parlare di tutta la mia vita e del significato di ogni cosa che ho fatto fino a oggi e che mi ha portata a essere su quel palco a dire quelle parole: mandiamo in frantumi le immagini irreali delle donne e facciamo irrompere la realtà, che, come abbiamo visto anche ieri, è ancora la cosa più poetica che esista.
http://www.senonoraquando.eu/?p=5871