Da un Roberto all’ altro.

Ieri sera si è conclusa la serie di spettacoli condotta da Fiorello, all’ insegna di due Roberto (senza voler nulla togliere a Jovanotti).
Tutti stamattina parlano di Roberto Benigni , e a ragione, ma la sua genialità è talmente riconosciuta da tutti che non sarò certo io, parlandone, ad aggiungere qualcosa di nuovo. Vorrei invece soffermamrmi su Roberto Bolle.

Vederlo danzare è come veder impersonata l’ ARMONIA : armonia e perfezione delle forme fisiche, armonia dei gesti, armonia globale di un umano che pare volare, come se avesse carpito agli uccelli il segreto della loro leggerezza: i suoi salti e i suoi volteggi sembrano vincere la forza di gravità e lui sembra librarsi nell’ aria come sospeso a fili invisibili che ne rallentino il ritorno al suolo.
Mi piace l’ idea che Bolle porti nel mondo il nome del nostro Paese: la sua è un’ immagine di grande genialità unita a costanza, capacità di sacrificio e umiltà nel sottoporsi a continui allenamenti.
Chi lo ammirerà prossimamente nei maggiori teatri del mondo non potrà non pensare che l’ Italia non è solo un paese arrivato sull’ orlo del baratro per troppa cialtroneria, ma dovrà richiamare alla mente il grande contributo di genio e di sensibilità che il nostro Paese ha dato alla cultura mondiale.

Una settimana particolare.

Questa che è appena passata è stata una settimana particolare:prima un breve ricovero in un ospedale a misura d’ uomo, dove dottori e infermieri non lesinano mai una parola gentile o una battuta di scherzo, mentre forniscono le cure e le spiegazioni eventualmente richieste, poi il ritorno a casa (non a casa mia, dove sarei stata troppo sola), circondata dalle gentilezze di fratelli, sorelle, figlia, genero e nipoti.
Non ero più abituata a sentirmi “accudita” ed è stato bello .
Spero solo di potermi riprendere completamente al più presto e di riprendere la mia vita di sempre.

Giornata contro la violenza sulle donne.

http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/violenza-donne.aspx

Oggi 25 Novembre nel mondo si celebra la giornata contro la violenza sulle donne, una piaga che affligge molti paesi ad ogni latitudine, ma che diventa più terribile nei paesi sottosviluppati, dove spesso i comportamenti violenti non vengono nemmeno riconosciuti come meritevoli di punizione.
Da 12 anni questa ricorrenza viene celebrata nel mondo per ricordare il martirio di tre donne che si sono opposte alla dittatura nella Repubblica Dominicana e che per questo sono state trucidate nel 1960.

Spero solo che venga presto il giorno in cui non si dovranno più celebrare giornate come queste, perchè allora vorrà dire che la violenza contro le donne non esisterà più ed sarà stata bandita da ogni società

Nella nebbia.

Sono in Emilia a godermi anche la nebbia autunnale, dopo essermi crogiolata per bene nel pieno dell’ afa agostana.

Certe sensazioni vanno riassaporate….  :-))

A torto o a ragione – film

Ci si può dichiarare innocenti quando accadono attorno a noi ingiustizie terribili, genocidi,  oppressioni  più o meno palesi?

Questo è l’ interrogativo che pone il regista ungherese del film “A torto o a ragione” che ho visto ieri pomeriggio al cineforum dell’ U.T.E.

Nel 1946 un ufficiale americano indaga e mette sotto accusa un famoso direttore d’ orchestra che aveva convissuto col potere nazista, in nome del suo amore per la musica. La vicenda è realmente accaduta.

Inizialmente il regista dirige la simpatia e la partigianeria del pubblico verso l’ ufficiale americano schierato dalla parte delle vittime dei lager, poi nella sua foga inquisitoria si trasforma lui stesso in persecutore, adottando gli stessi metodi utilizzati negli interrogatori dei nazisti e l’ empatia del pubblico si sposta verso l’ inquisito, che dimostra di aver sì accettato tutti i benefici che la sua vicinanza al potere gli aveva procurato, ma anche di aver aiutato molti ebrei a sfuggire alla cattura, pur affermando di non aver mai saputo ciò che accadeva nei lager.

– Perchè aiutava gli ebrei a fuggire, se non sapeva nulla delle persecuzioni in atto? – è una delle domande senza risposta che l’ inquisitore rivolge all’ artista, il quale dal canto suo chiede cosa avrebbe potuto fare, visto che per lui la cosa più importante era poter suonare e far apprezzare la musica e solo rimanendo nelle grazie dei potenti questo gli era consentito.

Nelle battute conclusive l’ ufficiale americano dichiara di aver poi chiesto l’ assoluzione per  Furtwangler , il direttore d’ orchestra, che emigrerà in America, ma vedrà stroncata la sua carriera artistica.

A mio avviso il regista ci vuol dire che esiste sempre una responsabilità collettiva nelle grandi tragedie dell’ umanità, c’ è sempre chi finge di non vedere e non sapere per quieto vivere; d’ altra parte chi può dirsi innocente? Il giustiziere veste spesso anche lui i panni dell’ oppressore e ogni popolo d’ altronde ha i suoi scheletri nell’ armadio più o meno recenti.

Il torto e la ragione non sono così facilmente separabili e identificabili, spesso si mescolano tra loro e il giudizio resta sospeso …. ” A torto O a ragione” appunto.

 

 

 

La prima brina.

Stamattina è comparsa la prima brina.  Il sole mi faceva pensare che si trattasse della solita rugiada mattutina, invece no: sulla capote dell’ auto c’ è proprio un leggero strato di ghiaccio .

 Chissà come saranno rimaste confuse le mammole (due) e le primule che erano fiorite fuori stagione nei giorni scorsi !!!

Afghanistan : dieci anni dopo…

In Afghanistan madre e figlia sono state prelevate di notte dalle loro case, poi sono state ammazzate a percosse e  finite con un colpo di pistola perchè accusate di condotta immorale dal mullah locale.

Qui tutto l’ articolo: http://www.giornalettismo.com/archives/167547/afghanistan-le-donne-lapidate-per-immoralita/2/

Mi pare che dopo dieci anni di guerra per portare la democrazia (!!) e il rispetto dei diritti umani ( a suon di bombe), non si sia fatta molta strada se si arriva ancora ad uccidere impunemente le donne in modo arbitrario.  Questo non è tutto  ; leggete  qui :

“i mullah chiedono apertamente ai fedeli di denunciare i casi di adulterio, le donne non escono di casa se non coperte dal burqa, le ragazze non vanno a scuola, persino ai matrimoni la sposa è separata dallo sposo perché il rumore dei tacchi femminili “turba” gli invitati uomini “

Commento: ma che razza di uomini sono gli afghani, ossessionati dal sesso al punto da non poter resistere al rumore dei tacchi!!!!!  Bisognerebbe sottoporli ad attente ricerche medico-anatomiche per vedere dov’ è andato a finire il loro cervello, che certo non è più al suo posto…..

Se la situazione è ancora quest, non resta che fare un ponte aereo per evacuare le doone che si ribellano e lasciare l’ Afghanistan al suo destino, non senza avergli costruito attorno un’ impenetrabile cortin (non di ferro, ma di acciaio !) per evitare che i suoi papaveri e le sue tradizioni criminali infettino il mondo circostante.