Mattinata al volante : sono partita da Erba verso le dieci e ho imboccato la strada per Bergamo .Il primo tratto si snoda tra i laghi di Pusiano e di Annone, che appaiono splendenti e lisci sotto il sole di questo fine- settembre. Poi , a Lecco , ecco che ti accompagna per un bel tratto la vista del ramo orientale delLario e subito dopo quella dell’ Adda che lì riprende il suo cammino verso la pianura. I panorami sono bellissimi, non c’ è che dire , anche grazie alle montagne che si specchiano nelle acque calme e gremite di uccelli acquatici .Un altro scorcio di notevole bellezza ti coglie , quasi d’ improvviso sul ponte di Brivio sotto il quale l’ Adda compare per l’ ultima volta lungo il mio itinerario.
A questo punto si entra nel cuore del Leghismo e, attraversate alcune contrade, si arriva al sancta sanctorum : il “pratone ” di Pontida. E questo fazzoletto poco più grande del mio orto sarebbe il “pratone”? Ma non fatemi ridere!!! Tolto lo spazio per il palco e per l’ immancabile angolo barbecue rimane spazio solo per poche decine di persone.
Così pensando a come può essere manipolata la realtà da una telecamera, arrivo all’ autostrada: un bel traffico, non c’ è che dire, ma abbastanza ordinato , anche se i continui sorpassi tra camion costringono spesso ad occupare la terza corsia, mentre nella direzione opposta un lungo serpentone di auto e TIR fa capire che c’ è stato un incidente.
In sottofondo l’ autoradio, che mi fa compagnia , fa una rassegna di spezzoni di commedie cinematografiche che illustrano il rapporto degli Italiani con il fisco, considerato da sempre , come una sanguisuga, un vampiro, un mostro da incubi notturni.
Imbocco la Modena- Brennero verso mezzogiorno e mi ritrovo dopo poco nelle terre dei Gonzaga, dove il Mincio e il Po si incontrano per continuare insieme il loro viaggio. Il mio (viaggio) si sta concludendo, proprio all’ inizio dell’ Emilia; metto la freccia e …sono arrivata.