Fine della storia di una strada ballerina?

Era la metà di gennaio, quando raccontavo questa storia assurda  https://www.nonnaonline.it/?p=1092

Raccontavo le mie perplessità circa l’ eventuale (ventilato) esproprio di una parte del cortile condominiale dopo oltre trent’ anni di possesso.

Ora parrebbe che questa storia si stia concludendo felicemente, con l’ accordo tra i due contendenti sull’ individuazione della strada di passaggio oltre i nostri confini.

Se questa soluzione verrà confermata, potremo dire che ha prevalso la logica e la razionalità; ma mi verrà allora da chiedermi:

– Come mai si è tentato di far pressione sui condòmini  per indurli a firmare un patto autolesionista con la minaccia di doversi cacciare in un ginepraio di  scartoffie e di cause civili?

– Si è tentato di spaventarci visto che ormai siamo tutti anziani?

– E che ruolo ha avuto l’ amministratore ? E per quale motivo alcuni condòmini facevano pressione sugli altri dicendo che ormai non c’ era altro da fare?

Queste ed altre ancora sono le domande che restano senza risposta e questo basta a spegnere la contentezza per la fine di un’ assurda e surreale  storia all’ italiana che aveva per protagonista una strada ballerina.

Alla Sagra del Masigott.

Oggi la città era in festa. La Sagra del Masigott ha attirato molta gente nell’ antica piazza del mercato dove sono stati allestiti una tenda- ristorante, un palco per l’ esibizione di complessi musicali, bancarelle che esponevano dolciumi , frittelle, zucchero filato e caldarroste.

In un angolo della piazza c’ era l’ albero della cuccagna , che aspettava di essere scalato  da squadre di baldi giovani che si sfidano ogni anno in questa impresa assai difficoltosa e spettacolare;  la gente stava aspettando questo momento e intanto si godeva la bella giornata accalcandosi tra le bancarelle.

Io però ero interessata allo spettacolo dei burattini, che figurava nella locandina.

Proprio davanti all’ antica chiesa plebana di S. Eufemia (risalente all’ XI sec.) c’ era la baracca tutta drappeggiata di velluto rosso e davanti ad essa erano seduti molti bambini e molti genitori.

Il burattinaio  puntava a coinvolgere i bambini nella rappresentazione e nonostante l’ estrema semplicità delle situazioni, o forse proprio grazie a questa semplicità, riusciva perfettamente nel suo intento . Anche i bambini di oggi, abituati ai videogiochi, al computer, a manovrare con naturalezza DVD , telecomandi, registratori, davanti alla magia di una semplice baracca e di due burattini  dialogano con Arlecchino e con Rosaura con la stessa naturalezza di quando ero bimba io e si lasciano incantare esattamente come quelli di ieri e di sempre.

Nell’angolo opposto della piazza c’ era l’ albero della cuccagna , che aspettava di essere scalato  da squadre di baldi giovani che si sfidano ogni anno in questa impresa assai difficoltosa e spettacolare.;  la gente stava aspettando questo momento e intanto si godeva la bella giornata accalcandosi tra le bancarelle.

 

Lavarsi le mani.

http://www.amref.it/doc_din/aggiornamentSAD1010.pdf 

 Oscurata dalle notizie sui cortei degli indignati, si è celebrato oggi anche il “Global Handwashing day”: la giornata del lavaggio delle mani.

Lavarsi le mani: è un gesto semplice, ma fondamentale per combattere molte malattie mortali nei paesi poveri . Per questo nella giornata di oggi in molte scuole si spiegano ai bambini le ragioni per cui lavarsi le mani deve diventare un’ abitudine per loro stessi e per i loro familiari.

Il guaio è però che molti bambini non hanno nemmeno la possibilità di avere a disposizione acqua pulita, quindi come potranno lavarsi le mani?

E’ noto che  anche per  noi è di primaria importanza lavarsi le mani ogni volta che si rientra dal fare la spesa , ad esempio, infatti il carrello dei supermercati è fonte formidabile di diffusione di germi .

Indignati di tutto il mondo, UNIAMOCI!!!

Indignati di tutto il mondo , UNIAMOCI!

Questo potrebbe essere lo slogan da scandire oggi nelle piazze più importanti del mondo , dove si daranno convegno tutti quelli che vogliono cambiare la logica del profitto ad ogni costo che questo capitalismo ha portato alle estreme conseguenze.  L’ 1% della popolazione mondiale possiede la stragrande maggiorana delle ricchezze della terra, mentre c’ è chi muore di fame e chi non ha prospettive di vita dignitosa per il futuro.

E’ ora di cambiare questo sistema economico , è ora di mettere al centro l’ uomo e la sua dignità… e mi par di risentire papa Woitjla quando gridava . “Il lavoro sia per l’ uomo e non l’ uomo per il lavoro”

La nostra terra può nutrirci tutti, a patto che non si speculi anche sul cibo, diritto primo di ogni essere vivente. 

Il lato ,secondo me, positivo di questa giornata è che a chiedere il cambiamento sono i giovani  che non stanno morendo di fame ancora, ma che hanno capito che la situazione è ormai insostenibile e che se non gridano forte la loro rabbia, la situazione non potrà che peggiorare.  Le regole di oggi portano a concentrare sempre di più nelle mani di pochi ogni ricchezza, senza rispetto per le esigenze dei molti che non hanno voce in capitolo e i giovani hanno capito che quando il diritto viene negato a qualcuno non  puoi restare indifferente: prima o poi quel diritto verrà negato anche a te.

I moderni mezzi di comunicazione rendono possibile la mobilitazione degli “indignados” in tutto il mondo, senza che ci sia bisogno di capi carismatici o di organizzazioni gerarchiche; bisogna cogliere questa opportunità che si presenta per la prima volta nella storia del mondo: finalmente tutti possono far sentire la loro voce e far pesare la forza che deriva dall’ essere in tanti e dalla consapevolezza di portare avanti delle idee condivise.

 

Aminata Traorè .

http://www.repubblica.it/solidarieta/cibo-e-ambiente/2011/10/12/news/la_sovranit_alimentare_per_il_diritto_dei_popoli_al_cibo-23124519/

E’ un lungo, interessantissimo articolo in cui Aminata Traorè, scrittrice e sociologa del Mali, spiega come un Nobel alle donne africane possa apparire solo una mossa ipocrita per nascondere la rapina selvaggia che si sta operando nei confronti delle ricchezze del continente nero.

Responsabile di questo stato di cose, che porta alla fame e costringe a fuggire dall’ Africa i suoi figli , sono prima di tutto la globalizzazione senza regole e il capitalismo spietato , che dopo aver messo in ginocchio l’ Africa ora sta facendo lo stesso con la Grecia. E’ sempre questo modo di intendere i rapporti economici che porta alla fame: il cibo non è più un diritto , ma una merce e sta rincarando sempre più. La stessa logica predatoria porta le multinazionali a sottrarre ai popoli le terre da coltivare e a fare la guerra in Libia per poter avere il controllo sul suo petrolio.

C’ è da dire (e questo lo aggiungo io) che in tutto questo ha la sua parte di responsabilità la classe politica africana, che anzichè difendere i diritti dei propri cittadini, si allea spesso e volentieri con chi li vuole depredare..

Il mondo si dibatte in questi problemi epocali e noi ci siamo impantanati in un vicolo cieco per assecondare la megalomania di un uomo che vuole essere al di sopra di ogni legge umana e morale in virtù dei suoi soldi….. e a pagare la nostra miopia saranno i nostri figli.

 

Popolo Arancione a Napoli.

http://www.popoloarancione.it/2011/10/evento-di-domenica-16-ottobre-organizzato-da-gente-e-ambiente/

Continua la mobilitazione dei cittadini napoletani per ripulire e riportare all’ antica bellezza la loro città.

Domenica 16  a partire dalle 8, 30 i volenterosi si metteranno all’ opera con palette , guanti, rastrelli e quant’ altro potrà essere necessario per ripulire Via Falcone.  E’ previsto anche un pic- nic  e un momento di aggregazione….

Sono belle queste iniziative e andrebbero moltiplicate: possono ricostruire un tessuto sociale sano e improntato al rispetto e alla collaborazione, oltre che far del bene al decoro della città.

Forza Napoli!

U.T.E. : buona la prima!

Ieri, prime lezioni all’ università della Terza Età (U.T.E) .

Nel quadro di un ciclo pluriennale mirato alla conoscenza dei paesi dell’ Unione Europea, molte attività dell’ anno appena iniziato avranno come fulcro l’ Ungheria, con la sua storia, la sua letteratura e la sua cultura, che fanno di questo paese un caso singolarissimo nel nostro continente. Per questo la prima lezione ci ha introdotto alla  storia di questa terra, dalla Pannonia romana all’ anno mille con le varie ondate migratorie che hanno interessato l’ Europa tutta.

Nella seconda ora invece  un medico ci ha parlato della colonna vertebrale, o meglio del rachide, illustrando con schede molto semplici  la sua conformazione e le sue degenerazioni.

E’ stato tutto molto interessante . L’ aula era piena: le donne erano molto più numerose degli uomini e questo depone a tutto favore delle donne, che non perdono la voglia di imparare e sono sempre pronte a mettersi in discussione e a migliorarsi, mentre gli uomini forse per pigrizia  preferiscono farsi una partita a carte.

L’ antigiapponese.

 Questa foto ritrae un soldato giapponese trovato dopo trent’ anni dalla fine dell’ ultima guerra  : non aveva potuto credere che il suo paese si fosse arreso e aveva continuato a mantenere la posizione secondo le consegne ricevute.

Berlusconi che non sente che tutto il paese gli chiede di andarsene , mi ricorda proprio questo soldato per l’ ottusa ostinazione e per il suo arroccarsi in una realtà fittizia.

Ma se il soldatino giapponese ispira  anche ammirazione per il senso di abnegazione che lo porta a vivere una vita di stenti per spirito di servizio al proprio paese, Berlusconi invece è l’ esatto contrario: difende la sua posizione anche a costo di trascinare a fondo tutti noi. E questo non è più accettabile.