Chernobyl: incubo senza fine.

Tra pochi giorni ricorrerà il 25° anniversario della tragedia di Chernobyl: ricordo bene quei giorni: dopo le prime notizie tendenti a rassicurare l’ opinione pubblica, a poco a poco si delineò la portata reale della tragedia (proprio come è successo in Giappone pochi giorni fa) che ha portato la morte tra la gente e la distruzione della vita in una zona vastissima ( e gli effetti disastrosi sono riscontrabili ancora ai giorni nostri ). Per bloccare l’ emissione di radiazioni fu costruito un enorme e costosissimo sarcofago di cemento , che ora però è gravemente deteriorato ed urge la sua sostituzione . Servirà un miliardo di euro per completare l’ opera !!!!

Credo che nessuno potrà mai più dire che il nucleare è una fonte energetica economicamente conveniente … se ne è accorto anche Tremonti con tutto il governo, che ha fatto una brusca frenata sulle nuove centrali  da installare.

Visto l’ andamento dei sondaggi, si è preferito procrastinare ogni decisione ottenendo l’ effetto duplice di placare l’ opinione pubblica e di minare l’ esito dei referendum : il nucleare era certo il tema trainante, quello che avrebbe indotto la maggioranza degli elettori a recarsi ai seggi, se questo tema decade raggiungere il quorum sarà molto più difficile.

Chi vuole saperne di più può cliccare su questo link: http://it.euronews.net/2011/04/19/chernobyl-un-nuovo-sarcofago-sulla-centrale/

Di villa in villa.

Passeggiando sulla riva del lago  a Como, dopo essere inorriditi per il “muro” che nasconde ai turisti le bellezze del paesaggio e che è da un paio d’ anni la nota dolente della città , si può continuare  e rifarsi gli occhi con una serie di ville stupende. Questa qui di fianco è Villa Saporiti, opera dell’ architetto Pollack

Poco oltre si incontra Villa Olmo circondata da un bellissimo parco aperto al pubblico ; in questa villa ora è ospitata una mostra su “La belle époque”

Si passeggia accompagnati dalla vista mirabile del Lario , che si insinua tra le sponde montuose, e dai profumi che provengono dai giardini delle ville in piena fioritura : glicini rigogliosi, cespugli enormi di azalee fiorite anzitempo, aiuole vastissime di tulipani simili a  lingue di fuoco. Ci si sente avvolti dalla bellezza .

Chiara, fresca acqua …..di acquedotto.

Sull’ ultimo bolletino dell’ amministrazione comunale avevo letto dell’ inaugurazione del servizio di erogazione di acqua microfiltrata sia naturale che gasata , ma non avevo mai provato ad approfittarne.

Stamattina, in compagnia di mia figlia e di Davide  (4 anni) , ho deciso di vedere come funziona. Munite di un po’ di bottiglie ci siamo accostate al distributore. Inserendo le monete, si carica una tesserina, si sceglie il tipo di acqua e la quantità desiderata e tutto è fatto. Ogni litro di acqua buonissima e freschissima costa solo 5 centesimi !!! Anche Davide si è divertito a schiacciare i bottoni dell’ erogatore e a prendere in faccia gli spruzzi dell’ acqua frizzante.

Se la gente deciderà di usufruire di questo servizio, credo che sarà vita dura per le industrie dell’ acqua minerale, che qui da noi, più che altrove, facevano affari d’ oro.

So che in molti altri comuni l’ iniziativa ha già preso piede e questo alla lunga sarà di grande beneficio anche  per l’ ambiente (meno plastica in giro) e  per i bilanci  delle famiglie, bilanci  che di questi tempi sono sempre molto difficili da far quadrare.

Dalla parte degli ultimi.

Era il 16 aprile di sedici anni fa ed era il giorno di Pasqua  quando Iqbal Masih veniva assassinato . Aveva solo dodici anni, ma nella sua brevissima vita era riuscito a schierarsi con coraggio e fermezza contro chi sfruttava milioni di bambini come lui, incatenandoli ai telai per la produzione di tappeti  .  Qui : http://it.wikipedia.org/wiki/Iqbal_Masih si può trovare la biografia di Iqbal .
Io lo ricordo qui perchè oggi 16 aprile, data della sua uccisione, si celebra la Giornata contro la schiavitù infantile per ricordare che nel mondo ci sono ben 215 milioni di bambini che soffrono per varie forme di schiavitù e non solo nei paesi sottosviluppati. http://www.unimondo.org/Notizie/Piccoli-schiavi-chiedono-adesso-un-aquilone
Schierarsi dalla parte dei più sfortunati, dei più deboli, da sempre  non porta bene; la stessa fine di Iqbal è stata condivisa proprio ieri da un altro ragazzo, il comasco Vittorio Arrigoni, che non ha avuto paura di “sprecare” la sua vita nel lager di Gaza.

Una mamma.

Non avevo trovato un parcheggio vicino e mi stavo incamminando sui ciotoli delle antichissime strade di Villincino appesantita da tre grosse borse di indumenti usati. In parrocchia mi avevano indicato il punto di raccolta e lo stavo raggiungendo faticosamente pensando se ciò che stavo offrendo sarebbe stato giudicato utile …. Appena entrata nel piccolo cortile ho visto tre uomini e una donna , evidentemente stranieri, che stazionavano davanti a una porta; mentre guardavo dove dovevo entrare, subito uno di loro mi è venuto incontro ed ha preso le mie borse. Contemporaneamente la donna che teneva in braccio un bimbo piccolo mi si è avvicinata e con tanta speranza nella voce mi ha chiesto: – C’ è anche roba per bambini?- No, le ho risposto , lì non c’ era roba per bambini e il suo sorriso si è spento in una smorfia di sgomento. Allora le ho chiesto l’ età del bambino e le ho detto che forse avrei potuto procurarle qualche cosa .  Sono tornata sui miei passi e sono tornata a casa; ci sono un paio di scatole di indumenti smessi dei miei nipotini nello sgabuzzino e in fretta ho cercato ciò che poteva tornare utile a quella mamma. Sono riuscita a riempire una borsa: magliette, giubbotti, calzoncini estivi e invernali e sono tornata nel centro di raccolta. La giovane mamma se ne stava andando e quando mi ha visto, mi è venuta incontro felice: la sua pelle era ancora scura proprio come un’ ora prima, ma il suo sorriso e l’ amore che esprimeva per il suo bimbo mi hanno fatto vedere in lei solo una mamma come ero stata io alla sua età e come lo sono le mie figlie oggi.

A Pescarenico.

Questo è Pescarenico, il piccolo borgo di pescatori di manzoniana memoria, che sorge sulla riva sinistra dell’ Adda , che in quel punto è appena uscito dal Lario (ramo di Lecco). Il lungolago è incantevole e le viuzze strettissime su cui si affacciano balconi fioriti e cortili minuscoli  hanno un sapore antico. Proprio nel punto che compare nell’ immagine Manzoni avrebbe ambientato la partenza di Lucia e il mirabile “Addio monti sorgenti dall’ acque, cime ineguali…. ”

Poco discosto sorge la chiesetta , annessa ad un antico convento :  lì lo scrittore ha ambientato la figura e gli episodi di Fra Cristoforo.  Questa chiesetta ha una particolarità: ha due campanili.  Oltre a quello che si vede nell’ immagine ce n’ è un altro a sezione triangolare , le cui campane davano ai pescatori del borgo il segnale della fine del loro turno di pesca nelle acque antistanti. Infatti , per dare a tutti la possibilità di trarre frutti dal proprio lavoro, i pescatori del luogo fissavano ad ognuno  il tempo in cui gli era consentita la pesca e al suono del campanile quelli che erano sulle barche rientravano per lasciare il loro posto ad altri compaesani.  

A pochi passi sorgono supermercati affollatissimi e strade di grande traffico, ma nelle silenziose e poco frequentate viuzze di Pescarenico pare che il tempo si sia fermato 4 secoli fa.

All’ oasi.

Ieri , le mie amiche M.E e F.  mi hanno fatto da guida alla vicina oasi di Baggero nel comune di Merone.

In passato lì si estraeva materiale per la vicina cementeria, poi, una volta cessata l’ attività estrattiva si è provveduto alla bonifica ambientale e il risultato è quello che si vede nella foto : due laghetti, frequentati da trote, cigni, oche selvatiche e anatre, immersi nel verde e in un silenzio sorprendente , vista la vicinanza con zone a traffico intenso. Il sottobosco tutto fiorito era una vera goduria per api e farfalle (incredibile, ma ho visto parecchie farfalle), un torrentello seminascosto nel verde scorreva tra due ripide rive rocciose e nel punto più alto dell’ oasi si godeva di una vista bellissima.

Abbiamo camminato per quasi due ore  conversando piacevolmente; credo che seguendo le mie due amiche conoscerò davvero questa Brianza ricca di angoli  stupendi.

Quante Penelopi di questi tempi….

E’ stata individuata una nuova sindrome che colpisce le donne sole e anziane:

“Spesso si tratta di donne rimaste vedove, sole, malate di nostalgia del tempo passato, che non guariscono mai dal loro dolore fisico perchè lo alimentano con il malessere psicologico. La sindrome di Penelope riguarda ormai una donna ultrasettantacinquenne su cinque e fa sì che queste anziane, una volta ricoverate per una patologia acuta, poi preferiscano restare in ospedale piuttosto che tornare alla solitudine della loro casa.” http://www.corriere.it/salute/11_aprile_10/sindrome-penelope-over-65_a595058c-6389-11e0-9ce6-e69a9a96cab4.shtml

Conosco qualche candidata a questa sindrome e penso che l’ antidoto, la prevenzione migliore sia crearsi degli interessi , che ti diano l’ opportunità di incontrare persone e di frequentare associazioni e circoli che abbiano in  questi interessi la loro ragion d’ essere.

Non è facile affrontare la solitudine dopo una vita passata ad accudire una famiglia ( a volte anche numerosa), ad occuparti di un marito e, dopo aver corso in affanno per anni per conciliare questi impegni con il lavoro fuori casa, trovarsi a poco a poco con la casa vuota e le giornate sempre troppo lunghe. Penso che sia più difficile ancora per chi sperimenta questa situazione in età già molto avanzata e quindi anche con le limitazioni che questo comporta: l’ indebolimento della vista e dell’ udito  portano quasi inevitabilmente con sè una comprensibile tendenza all’ isolamento .

In mancanza di una rete parentale , si dovrebbe creare proprio tra donne una rete di “mutuo soccorso” tale da offrire momenti di vita sociale e di coinvolgimento in attività di vario genere per non sentirsi  come “… una cosa lasciata in un angolo e dimenticata ” come diceva Ungaretti in una sua celebre poesia.