Fosse comuni : in terra e in mare.

 In questo particolare momento storico sono molti i paesi lacerati da conflitti interni più o meno sanguinosi.  Tra questi c’ è anche il Messico, paese di cui si parla poco, ma al cui interno si sta combattendo una guerra durissima : quella dichiarata dal Presidente Calderon ai narcotrafficanti e che solo nel primo treimestre di quest’ anno ha già contato 3.200 vittime !! Ultimamente sono state trovate a più riprese numerose fosse comuni : pare si tratti di poveri migranti che si sono rifiutati di farsi arruolare per contrabbandare la droga o che (altra ipotesi)  , sequestrati, non sono stati in grado di pagare un riscatto per la loro liberazione.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-08/fosse-comuni-messico-ultime-063844.shtml?uuid=AaP497MD

 Se penso ai vari naufragi che sono avvenuti nel Mediterraneo mi vien da dire che i trafficanti di uomini qui da noi hanno il grande vantaggio di non dover scavare fosse: qui hanno il  mare come incolpevole alleato.

Quei lontani lunedì mattina….

La domenica mia madre e mio padre si concedevano, ognuno a suo modo, qualche diversivo.
Mio padre nel  tardo pomeriggio si recava all’ osteria  per giocare a carte con gli amici .
Mia madre si concedeva qualche ora di riposo: a volte faceva una breve siesta , poi si metteva a leggere qualche giornale preso in parrocchia la mattina, all’ uscita dalla chiesa.
Ricordo che mi pareva strano vedere mia madre concedersi  questi momenti di pausa domenicali, perchè negli altri giorni era sempre indaffaratissima : cinque figli da accudire senza aiuti esterni non erano uno scherzo! La sera poi, siccome mio padre non rientrava ,  non si metteva a cucinare una vera e propria cena, ma ci preparava un budino o ci faceva lo  gnocco fritto, una specie di piadina , anche perchè il pranzo della domenica era sempre più abbondante di quelli ai quali eravamo abituati e nessuno la sera aveva molta fame.

Il lunedì mattina, che in genere è per tutti un po’ triste perchè segna l’ inizio del faticoso tran tran quotidiano, per me invece era un momento magico.
Mia madre ci svegliava un po’ prima del solito e il mio primo sguardo volava verso il lavabo che stava vicino alla finestra: c’ era ogni lunedì un mucchietto di caramelle o cioccolatini luccicanti per la stagnola che li avvolgeva.  Papà diceva sempre  di averli vinti giocando a carte, anche se forse qualche volta  li aveva semplicemente comprati.

L’ idea che la sorte benigna si fosse ricordata di noi anche quella volta mi riempiva di ottimismo e me ne andavo a scuola portando con me una parte di quel piccolo dolcissimo tesoro, che cercavo di far durare il più a lungo possibile: fino al lunedì successivo non sarebbe arrivata nessun’ altra ghiottoneria.

Accanimento terapeutico ?

Che senso ha eseguire interventi chirurgici altamente invasivi in malati in condizioni già molto precarie?

Per il chirurgo è forse un’ occasione per studiare le possibili reazioni positive o negative  del paziente , per la struttura ospedaliera è senz’ altro una fonte di guadagno perchè il SSN pagherà questo intervento chirurgico, ma per l’ ammalato è spesso solo un’ ulteriore sofferenza spesso inutile.

Parlo di un caso di mia conoscenza diretta: era una persona anziana, reduce da trent’ anni di sofferenze per un cuore danneggiato da un infarto e che da  15 anni  combatteva anche contro il cancro . Nel frattempo si era anemizzato e i reni davano segni di sofferenza. Nel corso di una indagine cardiologica gli viene riscontrato un tumore al polmone.

Subito viene consultato il chirurgo, che senza esitazioni propone l’ intervento : io timidamente chiedo se ne sia veramente il caso e faccio presente la situazione generale; il medico però mi risponde che tutto sommato il paziente è perfettamente in grado di sopportare l’ operazione e il malato , d’ altra parte, pensa: se mi operano vuol dire che c’ è una speranza di contrastare il male.

L’ intervento infatti viene superato brillantemente, ma ,subito dopo la dimissione dall’ ospedale, comincia un progressivo peggioramento  e il malato muore dopo pochi mesi. Senza intervento forse sarebbe vissuto più a lungo , io ne sono convinta…. 

Del mio stesso parere pare essere anche la magistratura  , anche se il caso è un po’ diverso… http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-04-08/omicidio-colposo-medico-opera-171612.shtml?uuid=Aa6lHJND

Ma non è estate …

Il display sul cruscotto segna 29° !!! 

 Se non vedessi le montagne, che si stanno appena riverdendo, cosparse dei caratteristici tocchi di colore ( sembrano ponpon : gialli, verdi, rosa, bianchi ; sono gli alberi in fiore che spiccano sul verde dell’ erba nuova), direi che è già estate…

Acque radioattive nell’ oceano… !!!

http://it.peacereporter.net/articolo/27779/Giappone%2C+un+fiume+radioattivo+sfocia+nel+mare

Leggendo questo articolo c’ è da farsi venire un gran mal di pancia : in Giappone stanno pensando di scaricare nell’ oceano 15.000 tonnellate  di acqua inquinata dalla radioattività, il che fa ipotizzare scenari angosciosi: quali effetti avrà tutto questo sulla vita degli animali marini? e quanto quell’ inquinamento influirà anche sui nostri mari?

Nell’ articolo si dice che si fa l’ ipotesi di introdurre queste acque in una specie di isola artificiale che può contenerne migliaia di tonnellate, ma poi dove verrà piazzata quest’ isola e per quanto tempo? I tempi di decadimento della radioattività  si misurano in migliaia di anni … può esistere una struttura metallica che duri per tanto tempo? E le tonnellate eccedenti andranno comunque in mare?

C’ è  da consolarsi pensando che qui da noi almeno un effetto positivo c’ è stato: l’ attuazione del programma nucleare del governo è stata rinviata a data da destinarsi.

P.S. stasera è giunta la notizia di un ‘altra scossa  fortissima di terremoto in Giappone: è veramente un momento terribile per quel popolo …

Cellule staminali portatrici di speranza.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/04/07/news/superstaminali_per_curare_il_parkinson_test_di_icp_e_policlinico_su_venti_pazienti-14598305/

Sembra incredibile , ma in questa nostra Italia che nega i fondi alla ricerca , i ricercatori riescono nonostante tutto a portare avanti sperimentazioni importanti

In due ospedali di Milano si studia la possibilità di iniettare nei malati cellule staminali prelevate dallo stesso paziente e opportunamente trattate. Queste sarebbero in grado di raggiungere il cervello e bloccare la progressiva distruzione di cellule nervose. I malati di Parkinson ( e ce ne sono tanti , anche molto giovani) possono  sperare che l’ esito della sperimentazione possa aprire uno spiraglio di speranza nel controllo di questa terribile malattia.

Di ritorno dall’ Emilia.

Sono ritornata qualche giorno nel mio paese d’ origine un piccolo centro dell’ Emilia. Fino a qualche tempo fa ad ogni mio rientro lo trovavo sempre un po’ più depresso: qualche saracinesca abbassata in più rispetto alla volta precedente, il mercatino del lunedì sempre più ridotto, le antiche fabbriche desolatamente in rovina.  Ultimamente ho notato invece un rifiorire di vitalità : la gente si adopera per organizzare manifestazioni  e per far funzionare , tramite il volontariato, servizi importanti per una piccola comunità (scuole materne , trasporti per anziani e malati).

Anche la Messa di una qualunque domenica richiama, come un tempo, tanti bambini e giovani sotto le insegne dello scoutismo ed è consolante vedere giovanotti grandi e grossi  in pantaloncini corti  che si danno da fare a organizzare i più piccoli e ad ammonire i più vivaci, mentre le loro voci si mescolano in canti gioiosi accompagnati dalla chitarra.

Ho riscoperto, una caratteristica della gente dell’ Emilia che la rende unica : un modo cordiale e gioviale di approcciare anche gli sconosciuti , che è difficile trovare altrove. Ad esempio prenotando al telefono una visita chirurgica, ho avuto modo di passare dieci minuti buoni di piacevole conversazione con l’ impiegata addetta al servizio, che ha trovato modo anche di scherzare e di farmi sorridere ; così la visita con il medico è stata meno anonima di quanto mi sarei potuta aspettare: anche lì non è mancato un tratto umano e cordiale impensabile qui  con un medico mai visto prima; da ultimo poi, trovandomi in difficoltà nel trovare parcheggio, mi stavo informando con una coppia di automobilisti, quando è passato un anziano in bicicletta che si è fermato spontaneamente e, capito il problema, mi ha indicato un parcheggio pubblico gratuito : solo conoscendo la zona lo si sarebbe potuto trovare.

Primavera nella bassa.-

Rivedere la mia pianura in fiore è stata una sorpresa: non ricordavo più quanto  verdi e splendenti fossero i campi di grano in questa stagione  e quante fossero le sfumature di verde  delle gemme degli alberi e come magici appaiono i campi dei peschi fioriti contrapposti alle nuvole bianche sparse qua e lè dei ciliegi e dei peri.

Stamattina tutti questi colori spuntavano al di sopra di una leggerissima nebbiolina che aleggiava raso terra e che contribuiva a dare un che di onirico all’ insieme. La primavera rende bella e suggestiva anche la più piatta e prevedibile pianura.