Il IV Novembre per me….

…..è l’Italia che trova la sua unità

attingendo al sacrificio di tanti ragazzi;
è la morte dei miei nonni
(uno dei quali giovanissimo);
è la rovina delle loro famiglie numerose,
rimaste allo sbando;
è la vita piena di stenti di due bambini
diventati poi i miei genitori.

I regali di halloween.

In Irlanda, c’ è l’ usanza di fare regali ai bambini per la festa di Halloween, per questo i nonni irlandesi di Samuele, gli hanno spedito molti bei regali, che lui ha apprezzato moltissimo. Il suo preferito però è una pistola: quando spara si illumina tutta, fa un rumore assordante e inoltre fa sentire una voce minacciosa che intima: fire! fire!. Quando ci siamo sentiti il giorno dopo al telefono, lui mi ha fatto vedere con la webcam i suoi nuovi giocattoli  e poi mi ha fatto vedere come funziona la sua super-pistola. Al momento dello sparo io ho finto di spaventarmi e mi sono nascosta e Samuele allora non la finiva più di azionare, divertito, la sua nuova arma giocattolo!

E’ finita la pioggia.

Dopo tre giorni di pioggia e di buio, stamani è tornato il bel tempo e il sole ha acceso d’ un colpo i colori dell’ autunno. I boschi qui attorno sono magnifici : il giallo il rosso, il marrone, l’ arancione, il verde si mischiano e compongono una tavolozza mirabile. Le montagne sullo sfondo appena velate da una leggera foschia, mostrano qualche chiazza bianca  segno delle prime nevicate in alta quota , mentre un pennacchio di nuvole residue ne nasconde parzialmente la cima.

Passando sul ponte , si sente il gorgogliare vigoroso e allegro del Lambrone ingrossato dalle piogge recenti  

L’ atmosfera cupa e triste di qualche ora fa è stata fugata d’ un colpo.

2 novembre.

Non ho potuto portare fiori  sulle tombe a me care.. perciò voglio pensare a tutti quelli cui mi ha legato un sentimento di amore o di amicizia e che non sono più tra noi; li voglio immaginare  in uno splendido eden dove serenamente si fanno compagnia, mentre aspettano che io li raggiunga. Chiedo loro di tenermi il posto: è troppo grande il desiderio di riprendere il filo dei discorsi interrotti.

Moglie (o marito) e buoi ….

http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2010/10/30/407398-mamma_coraggio_figli_contesi.shtml

Quando si pensa ai figli contesi fra genitori di diversa nazionalità, si pensa sempre che le maggiori difficoltà si trovino nei casi in cui uno dei conuigi (solitamente l’ uomo) è di origine extraeuropea

Il caso descritto nel link invece si gioca tutto fra cittadini europei: lei è milanese e l’ ex-marito è tedesco e lei si è fatta una notte di carcere per aver cercato di difendere il suo diritto a vedere i suoi figli, dopo una lunga serie di peripezie legali  e non.

Mi sento molto vicina a questa donna che lotta con coraggio , accettando anche di affrontare il carcere, per amore dei  suoi figli , ma nello stesso tempo mi pare assurdo che non si sia ancora arrivati a un’ armonizzazione delle normative dei paesi membri della Comunità Europea in materia di affidamento dei figli.

Per quanto tempo ancora sarà consigliabile attenersi all’ antico adagio che recita  “mogli e buoi dei paesi tuoi” ???? Non sarebbe il caso di darsi una mossa?

Riflessione…filosofica.

Qualche mattina fa, Davide , mentre stava uscendo di casa per andare all’ asilo, era stranamente assorto , come chi ha la mente occupata da pensieri profondi , poi quando finalmente questi pensieri si sono chiariti in un’ idea conclusiva, ha esclamato:

 – Sai, mamma? Io sono un bambino molto fortunato!!-

La mamma stupita gli ha chiesto come mai fosse arrivato a quella conclusione e lui serio serio ha risposto: – Perchè sono tanto buono!!! –

La piaga peggiore della Sicilia? il traffico!!!

Guido tranquillamente in città, nel traffico di Milano o in quello da incubo delle tangenziali, ma non guiderò  mai più in Sicilia, dove le regole consuete della strada  non valgono , ma si è instaurato un tacito codice che riconosce ogni diritto a chi ha la faccia più tosta e il pelo sullo stomaco più folto.

Immaginate un flusso di macchine ininterrotto che procedono nelle due direzioni opposte, costrette a stare in fila indiana lungo una strada cittadina, che prevede due sole corsie di marcia e dove ai lati sono parcheggiate due file ininiterrotte di auto. Immaginate che ad un certo punto l’ auto che vi sta davanti si fermi di botto e ne scenda un tizio che va verso il marciapiede ed entra in un ufficio . Voi pensate che si tratti di un’ emergenza e vi disponete ad attendere un paio di minuti….. tanto sorpassare è impossibile…. e aspettate mentre dietro di voi si forma una coda interminabile di automobilisti che non sanno nulla del motivo dell’ ingorgo o che sono abituati a questi imprevisti  e aspettano pazientemente.

Voi però sapete che il colpevole della paralisi del traffico del centro città è lì a due passi e quello non si decide a tornare…. allora cominciate a premere il clacson… e altri dietro di voi incoraggiati dal vostro gesto, fanno altrettanto, ma in modo sporadico, con rassegnazione…. ma nulla! La porta di quell’ ufficio non si riapre … A questo punto cominciate a imprecare contro la maleducazione, contro i vigili che non si fanno vivi, contro il caldo insopportabile (è agosto!)…. e finalmente si vede ricomparire (dopo un quarto d’ ora) l’ automobilista prepotente  e maleducato che si sente offeso (!!!) dai vostri gesti di impazienza e vi risponde in malo modo…  Voi andate in bestia e vi chiedete perchè mai questo “signore” non abbia pensato di parcheggiare l’ auto un po’ più in là, senza dover imporre a centinaia di persone i disagi derivanti dalla  sua sosta in doppia filain un posto come quello…

Ma se avete modo di restare quaklche giorno nei paraggi, avrete la risposta che cercate . E così è successo a me.

Dovevo andare in un centro commerciale : l’ ingresso era reso difficoltoso dalle auto parcheggiate lungo il vilaetto d’ accesso , non solo ai lati , ma ovunque ci fosse un o spazietto che lo consentisse. Mi sono detta :- Acc.!! Sono arrivata in un momento di grande afflusso , povera me!! – Mentre cercavo di fare la gimkana tra le auto in sosta con il rischio ad ogni spostamento millimetrico di ammaccare la carrozzeria, procedevo sperando di trovare un modo per uscire da quell’ imbottigliamento…. e …. fatti venti metri o poco più mi si apre davanti un enorme parcheggio completamente vuoto !!!! Evidentemente aveva il torto di non essere posizionato proprio davanti all’ ingresso del negozio.

Ecco: il posto auto deve – e sottolineo DEVE – trovarsi a non più di dieci passi dal punto in cui ci si vuole recare!!  Questa è la regola non scritta che vale nella Sicilia orientale!

Per non parlare di quelli che vi rimbeccano con suoni di clacson insistenti se vi fermate a un semaforo rosso , che ha forse il torto di essere posto in un punto in cui non passa QUASI MAI nessuno, ma voi non lo potete sapere!

Vien proprio alla mente la scena di “Johnni Stecchino” in cui l’ avvocato del boss indica nel traffico la piaga peggiore della Sicilia…