A volte ritornano …

Questo blog è stato pressoché inutilizzabile per parecchio tempo: questioni legate alla privacy consentivano solo a me di accedere a qualche pagina.

Ora, mio figlio Paolo è riuscito a sistemare le cose e tutto è tornato a funzionare come succede da quasi 15 anni. Scrivere su questa pagina è diventata per me quasi una terapia: poter esprimere qui pensieri e considerazioni varie in libertà mi rilassa e mi fa sentire bene.

Ringrazio perciò mio figlio e saluto quelli che avranno voglia di passare di qui e riporto qui una frase che ho trovato su google:

A VOLTE RITORNANO PERCHE’ NON AVEVANO FINITO DI ROMPERTI LE SCATOLE!!!!

Allons enfants!!

La Francia ha sconfitto la destra di Le Pen per merito del coraggio delle sinistre di coalizzarsi superando le loro diversità.

Non so se ricordo bene, ma forse è successo anche in Italia quando Prodi fu eletto dalla coalizione denominata “Ulivo”.

E’ bello vedere che la gente sa unirsi per vincere le elezioni battendo populismi e derive reazionarie, ma gli eletti saranno poi abbastanza intelligenti da trovare il modo di governare insieme? O saranno ancora una volta preda della maledizione delle sinistre che le porta a dividersi, suddividersi, frazionarsi all’infinito in un desiderio di autodistruzione sempre in agguato?

Anche la Francia avrà il suo Bertinotti come lo ebbe il governo Prodi?

Io spero di no e spero che tutti trovino il coraggio di rinunciare a qualcosa dei loro propositi in vista di un bene superiore come è la governabilità del Paese. Perciò: Allons enfants!!

Il mondo di prima.

La nostra comunità è rimasta colpita da un dolore improvviso, un fulmine inaspettato che ha stroncato una vita giovane e ha segnato la vita dei figli, della moglie, dei familiari tutti.

Ricordate quel detto famoso “Non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te”? … Ed è stato proprio così: tutti si sono mobilitati, tutti si sono sentiti coinvolti nel dolore di quella perdita, tutti hanno pianto a calde lacrime per quella vita che veniva tolta a ognuno di loro.

Veder morire un figlio sembra innaturale, troppo crudele e sembra impossibile che il mondo e la vita possano continuare …. proprio come dice questo poeta:

MORTE DI OFELIA

di Auro D’Alba (Umberto Bottone, 1888-1965)

M’hanno detto che fuori c’è il mondo

il mondo di prima.

Non l’ho creduto

e mi sono accostato al davanzale.

Ho visto passare gente

che non vestiva di nero,

l’erba negli orti, i giardini fioriti

il cielo d’un azzurro spietato.

Sono fuggito per non gridare.

Ma poi son tornato a guardare

se mi fossi ingannato.

No, non può essere vero

che tutto il mondo di prima

s’agiti ancora.

Forse non sanno

gli uomini

le cose

il sole

(ma il Cielo dovrebbe sapere)

che tu non cammini più

non cammini più sulla terra

dove ridendo imparasti il dolore.

Più tardi il Cielo si è messo a tremare.

Uomini, fermatevi un attimo,

spegnetevi, stelle,

è morta la mia creatura!

(da “Poesie”, Ceschina, Milano 1961, p. 109)

Clamori e silenzi.

Oggi sui media nostrani si fa un gran parlare della stucchevole sconfitta dell’Italia contro la Svizzera e della conseguente fine della nostra avventura calcistica europea. Non mi sorprende questo clamore: gli italiani amano il calcio; mi sorprende invece come non si sia fatto lo stesso “rumore” per altri avvenimenti dei giorni scorsi, ad esempio questo o questo.

Ma forse siamo ancora fermi a pensare che certe vite valgano meno delle altre, proprio come si è pensato per secoli nella storia dell’umanità, quando era normale considerare gli schiavi alla pari degli animali da soma o i poveri come persone senza diritti.

Credo che l’onore nazionale sia stato compromesso molto gravemente dalla morte di un operaio abbandonato senza cure dopo aver perso un braccio e dalla morte in fondo al mare di 26 bambini.

La perdita di una partita di calcio al confronto è certamente cosa da riderci su.

Nonni e nipoti: dono reciproco.

Ormai da parecchi anni, la ricorrenza della festa patronale vede il gruppo culturale della parrocchia impegnato nell’allestimento di una mostra. Abbiamo cercato di mettere a fuoco diversi temi: le vecchie foto di famiglia, gli hobbies di artisti e collezionisti, il modo della scuola, documenti della prima guerra mondiale, le attività dell’oratorio nel centenario della sua istituzione …. e quest’anno, in sintonia con i tanti interventi di Papa Francesco su questo tema, abbiamo raccolto foto che ritraggono nonni e nipoti insieme.

E’ stato difficile reperire il materiale, che poi abbiamo suddiviso in diversi gruppi tematici: tenerezza, gioia, orgoglio della nonnitudine, vacanze, insieme è bello fare… Una sezione a parte è stata dedicata alle foto più antiche, spesso talmente piccole da dover essere scansionate e ristampate.

Una cosa che balza immediatamente agli occhi confrontando foto vecchie e recenti è il grande cambiamento socio-culturale intervenuto negli ultimi decenni. Dalle foto più datate si percepisce una certa rigidità nei rapporti: le persone sono in posa, spesso con gli abiti della festa e con espressioni molto austere: nessun sorriso! Le foto più recenti ritraggono atteggiamenti spontanei, informali, che mettono in risalto le emozioni vissute nel momento fermato dalla macchina fotografica.

I visitatori hanno manifestato gradimento e apprezzamento e ora non resta che il lavoro di smantellamento di quanto è stato fatto in un mese di lavoro.

Istruzioni per vedere una partita di calcio.

Ecco come prepararsi per seguire una partita della nazionale nei campionati europei secondo Giovanni e Gioele:

1° procurarsi una bandiera tricolore grandissima con relativa asta – Dato il suo peso e le sue dimensioni sarà gestita dal papà;

2° procurarsi una bandierina piccola da agitare agevolmente (sarà Gioele ad occuparsene);

3° preparare uno striscione di due metri per 30 cm secondo le seguenti modalità: scrivere a caratteri cubitali “ALE’ ITALIA” e colorare la scritta in azzurro, cercare su internet le foto dei calciatori più importanti, stamparle , ritagliarle e incollarle sullo striscione (questo lavoro deve essere fatto in collaborazione: nonna e Giovanni al computer e stampante, Gioele con forbici e pennarelli);

4°munirsi di due fogli di carta A4 e scrivere sopra slogan di incoraggiamento (detti fogli dovranno essere agitati al momento opportuno dalla nonna);

5° al fischio di inizio partita ognuno dovrà prendere posto davanti alla TV e gridare “Forza Italia”agitando gli elementi sopra descritti.

E poi tutti insieme: incrociare le dita!!! E fare una gran cagnara ad eventuale segnatura di gol…

Nonni con licenza di viziare i nipoti.

Il rapporto nonni-nipoti da un po’ di tempo è oggetto di riflessioni e di attenzione grazie anche ai numerosi interventi di Papa Francesco su questo tema a lui particolarmente caro.

E proprio su questo tema si è tenuto venerdì sera ad Arcellasco un interessante incontro con lo psicologo dr. Aceti, che ha iniziato ponendo l’attenzione su quanto sia cambiato il mondo in questi ultimi decenni: negli ultimi 40 anni infatti si sono verificati più cambiamenti che nei 1980 anni precedenti. Tutto questo non può essere ignorato e non ci si può accontentare di dire:- Era meglio prima ….- o anche – Ai miei tempi … – o ancora: – Ma come andremo a finire –

Bisogna prendere atto che i nostri nipoti vivono in una realtà diversa da quella in cui siamo cresciuti noi e che quindi anche loro sono necessariamente diversi; dopo aver preso coscienza di questo i nonni non devono mai mostrarsi pessimisti sul futuro e devono mettersi al servizio dei loro nipotini, che fino a 6/7 anni vedono nei nonni i giganti buoni cui affidarsi con fiducia. Da parte loro i nonni devono rappresentare un porto sicuro per i propri nipoti, non perdere mai l’occasione per stimolare la loro autostima e per coccolarli e viziarli anche un po’.

Dopo i 7/8 anni i nonni sono visti come amici, che hanno le loro fragilità, ma che sanno tante cose e con i quali ci si può confidare.

Sempre e comunque i nonni devono trasmettere i propri valori, sapendo che potranno essere vissuti in modo diverso dai nipoti: è compito dei nonni far vivere Dio ai nipoti, dicendo loro che siamo fatti a sua immagine perchè come Dio noi:

-siamo esseri relazionali – siamo programmati per l’amore – la verità genera in noi la gioia (il falso genera tristezza) – si può sbagliare, ma ci si può sempre rialzarsi per ricominciare- abbiamo tutti un orecchio interiore che sa cogliere anche ciò che non è detto apertamente.

La fragilità dei bambini e quella dei nonni si attraggono e rendono possibile un rapporto prezioso e insostituibile per la crescita di un bambino; sarà un rapporto improntato alla compassione e alla misericordia, un rapporto senza pregiudizi nel quale si è consapevoli che torto e ragione non sono mai così nettamente distinti e nel quale non c’è mai posto per lo scoraggiamento: ce la faremo perchè siamo figli di Dio

Tema: una disavventura.

Giovanni è a scuola e la maestra legge un racconto, nel quale il protagonista vive una disavventura e poi suggerisce ai bambini di scrivere loro stessi una disavventura vissuta in prima persona.

Giovanni non ha dubbi e comincia a scrivere: TEMA: Racconta una tua disavventura. – SVOLGIMENTO.

“Ogni volta che la mamma va via per lavoro è tutta una disavventura perché il papà combina un sacco di pasticci….””