Un secolo di vita in oratorio.

Si sta avvicinando la tradizionale festa patronale di Arcellasco e, come ormai accade da tempo, anche quest’anno sarà possibile visitare una mostra allestita per l’occasione dal Gruppo Culturale Lazzati di cui faccio parte. Il tema scelto ci ha dato modo di ricostruire, attraverso foto, testimonianze scritte, interviste e documenti vari, la storia dell’Oratorio parrocchiale dalle sue origini, alla fine del 19° secolo fino ai giorni nostri.

19 luglio 2017 Cascina SpinaLa quantità del materiale che abbiamo raccolto tra i parrocchiani di tutte le età e sulle pagine on line della parrocchia è stata veramente ingente. E’ forse la prima volta che tante persone si sono sentite coinvolte ed è stata anche la prima volta che siamo riuscite a far partecipare anche i giovani, che stanno realizzando un filmato con le interviste che hanno rilasciato a loro alcuni parrocchiani più anziani, disponibili a collaborare a questo progetto. In fondo la finalità di queste iniziative è proprio quello di rafforzare il senso comunità e di unire tra loro gruppi che tendono a chiudersi nel loro piccolo orticello.

Da tutto il materiale recuperato, abbiamo ricavato oltre venti grandi cartelloni con foto di diverse epoche e di diversi momenti della vita della comunità: è stato necessario un gran lavoro di selezione del materiale pervenuto e di ricerca sulle pagine internet (soprattutto facebook – Arcellasco c’è) e poi altrettanta fatica per assemblare il materiale suddividendolo per temi.

locandina mostra oratorio3La mostra potrà essere visitata solo in questo fine settimana: sabato 25 dalle ore 16 alle 23 e domenica dalle 9 alle 22 con interruzioni nelle ore del pranzo e della messa delle 10:30.

Speriamo tuttavia di poterla riproporre questo autunno all’inizio dell’anno oratoriano.agosto 57 partita a carte

 

Auguri ai nuovi consiglieri e alla città.

Ebbene sì! Gli Erbesi votano più per abitudine a destra che a ragion veduta, ma dobbiamo accettare il risultato delle elezioni e sperare che la nuova giunta comunale, opportunamente stimolata dall’opposizione , sappia risvegliare la città dal suo lungo torpore.

Un augurio sincero agli eletti e alla città.

A Erba si vota per eleggere il sindaco.

Ho avuto l’opportunità e il privilegio di seguire l’iter che ha portato alla stesura di un programma unico per il centro sinistra e alla scelta del candidato sindaco per la nostra città.

Ho visto mettere in campo tanto impegno, tanta tenace fiducia nei valori della democrazia, tanta capacità di mettere a fuoco i problemi della città e di individuare le possibili soluzioni.  Tracciate le linee generali del programma si doveva trovare la persona giusta che potesse farle proprie e proporle in modo credibile ai nostri concittadini e a questo punto è partita un’intensa opera di mediazione con le diverse personalità che parevano le più adatte al ruolo.

Non era facile proporre un’impresa che poteva sembrare senza possibilità di riuscita, ma l’insistenza della squadra del PD alla fine è riuscita a convincere una persona che pare proprio la più giusta per la situazione attuale della città: competente ed esperta di problemi amministrativi, umile e capace di ascolto, sguardo deciso sui problemi da risolvere e concretezza nelle soluzioni proposte.

Chissà se gli erbesi sapranno apprezzarlo?

Da Presidente a Presidente.

Nel corso di una breve, ma intensa cerimonia alla presenza delle autorità cittadine, il neoeletto Presidente UTE, dr. Umberto Filippi, ha conferito a Maria Guarisco (Mariuccia) il titolo di Presidente onorario a vita dell’associazione.

Un grazie infinito a Mariuccia per i tanti anni spesi a sostenere l’UTE e un grande augurio al dr. Filippi, con la certezza che  saprà sempre svolgere al meglio i suoi nuovi compiti.

 

Confronto tra candidati sindaco.

Avevo un terribile ricordo di una situazione analoga di cinque anni fa, quando era stata evidente la parzialità con cui era stato condotto allora il dibattito.

Devo invece dare atto alle giornaliste del “Giornale di Erba” di essere state veramente imparziali ed equamente distanti nei confronti di tutti e tre i candidati.

283987027_751236972917207_3575943651169762877_nLa sala del Lario Fiere che ospitava l’evento era piena  e chiaramente divisa in due tifoserie. Sono state poste ai tre candidati le stesse domande riguardanti le loro proposte politiche e a tutti è stato concesso lo stesso spazio, infatti un cronometro scandiva i minuti a disposizione di ognuno.

Doriano Torchio, al solito, è stato spontaneo e originale, ma non sono sempre apparse chiare ed organiche le  sue proposte.

Caprani è apparso insolitamente dimesso, le sue risposte a volte sono state poco pertinenti (vedi politiche giovanili: che cosa c’entravano i suoi figli?). Era come se fosse lì controvoglia, come se si sentisse a disagio.

Berna ha risposto a tono e in modo esauriente e concreto a tutte le domande che gli sono state poste, dimostrando idee chiare sulle proposte programmatiche e sul cammino da intraprendere in caso di vittoria. Qualcuno gli ha rimproverato il fatto di essersi preparato al dibattito e di avere letto le risposte, ma questo può solo dimostrare la sua serietà nell’affrontare le situazioni, non affidandosi al caso, ma con la prudenza, l’umiltà e la saggezza che esse richiedono.

Forse non riesco ad essere imparziale, visto che sono nella lista PD che sostiene Berna, ma davvero mi pare il miglior candidato per la carica di sindaco della nostra città.

Con i ragazzi de “LoSnodo”

Ieri mi è sembrato di rivedere una scena della mia infanzia, quando i “vecchi” ci raccontavano attorno al camino le loro storie intrise di buoni insegnamenti.

La scena però era molto diversa: non c’era un caminetto acceso, ma un tavolo e qualche microfono, non c’erano bambini intenti ad ascoltare, ma i giovani erbesi e dei paesi vicini che danno vita a “LoSnodo” e al posto della nonna c’era un “NONNO” molto speciale: l’avvocato Guzzetti, già presidente della fondazione Cariplo e protagonista di tanta parte della vita politica lombarda del recente passato.

I ragazzi hanno prima di tutto esposto il problema legato alla loro sede, che potrebbe presto ospitare un posto di polizia, stando a una delibera del Consiglio Comunale, ma questo contrasterebbe con le finalità per le quali la fondazione Cariplo ha sostenuto le spese per la riqualificazione dei locali della ex – stazione ferroviaria di Erba.

Poi sono cominciate le domande  dei ragazzi sulla politica, sul futuro dei giovani, sulle disuguaglianze che si accentuano sempre più, su come combattere la povertà economica ed educativa.

Nelle risposte, è emersa a tutto tondo la figura di un uomo che ha inteso la politica come servizio e che ha sempre avuto come stella polare i valori e i principi presenti nella nostra Costituzione. Giustamente alla fine dell’incontro i ragazzi hanno consegnato una tessera di socio onorario a questo esponente di una classe politica che ha saputo far risorgere il nostro paese dalle rovine del secondo conflitto mondiale.

Il monito proincipale che i giovani si sini sentiti ripetere a più riprese è stato quello di impegnarsi in politica, di far sentire le loro voci, perchè è il loro futuro e il futuro di questo pianeta che è in pericolo.

Un ronzio felice.

La primavera appena iniziata invita a riprendere i lavori nell’orto e stamattina mi son decisa ad ascoltare quell’invito almeno per togliere le erbacce che hanno esteso il loro dominio ovunque .

Stavo dunque cercando di liberare le zolle rinsecchite per questa lunga siccità, quando ho sentito sopra la mia testa un intenso ronzio: tra i rami del rosmarino   una schiera di api, che volava freneticamente da un fiore all’altro, sembrava esprimere col proprio ronzio la felicità di tanta ritrovata abbondanza.

La natura, per fortuna, resta indifferente alla stoltezza degli umani e rinnova il suo miracolo nonostante tutto.

Visti da lontano,  i piccoli fiori del rosmarino sono poco appariscenti nel loro tenue e modesto color celeste, ma, se osservati da vicino, sono invece meravigliosamente complessi: un vero prodigio di efficienza per attirare gli insetti e favorire la propria riproduzione.

fiore-di-rosmarino

Per crescere un bambino ci vuole un villaggio.

Ieri ad Arcellasco la psicopedagogista Lucia Todaro, molto conosciuta ed apprezzata in zona per i suoi corsi nelle scuole superiori e per l’aggiornamento dei docenti, ha tenuto una breve conferenza sul “TEMA UNA FAMIGLIA DI FAMIGLIE”.

In tempo di pandemia si sono  accentuati i problemi relativi all’educazione, anche perchè gli stessi educatori si trovano spiazzatie in balia di molte insicurezze.

Ecco allora che la psicopedagogista ha prima suggerito temi che possono far recuperare serenità a tutti, giovani e adulti e poi ha evidenziato il beneficio che ogni famiglia può trarre dall’aprirsi alla collaborazione con le altre famiglie: si possono condividere problemi e fatiche, si possono scambiare consigli ed esperienze con reciproco vantaggio.

Il sapersi inseriti in una famiglia a sua volta appartenente a una comunità può dare molta serenità anche ai figli, oltre che ai genitori.

E’ sempre vero il proverbio africano che recita: per crescere un bambino, ci vuole un villaggio.