L’incontro di oggi all’UTE è stato realizzato in collaborazione con ALDIA (cooperativa di servizi), Servizi Sociali del Comune e Polizia Locale.
Ogni giorno le cronache riportano casi di truffe e raggiri perpetrati a danno di inermi anziani ed è quindi oltremodo opportuno conoscere le tecniche e gli espedienti messi in atto da malfattori sempre in agguato. La vigilessa Mandaglio ci ha presentato innanzitutto un divertente filmato (qui allegato) con Aldo, Giovanni e Giacomo in cui una casalinga ha la meglio in un tentativo di raggiro, poi ha iniziato a spiegare l’ampia casistica relativa al tema della lezione, coadiuvata da interventi del prof. Arena e del Comandante della Polizia Locale.
Innanzitutto, per meglio capirsi, si è definito il termine TRUFFA: essa è un artificio mirante a portare danno a qualcuno, carpendone la fiducia (ad esempio con false divise) e cercando di far apparire come vera una situazione che non lo è affatto. Il RAGGIRO invece mira, attraverso un racconto compassionevole, a indurre la vittima a offrire spontaneamente soldi non dovuti.
I truffatori hanno grande fantasia e sono in possesso di una “collaudata professionalità” nel campo del crimine, perciò non è facile riconoscerli; bisogna sapere che una loro caratteristica è l’insistenza nel voler far compiere alla loro vittima qualche cosa che normalmente non farebbe. In caso di dubbio è bene chiamare il 112 e chiedere conferme o aiuto.
Oltre alle truffe a domicilio (dei finti poliziotti o dei finti funzionari che suonano alla porta), sono frequentissime le truffe telefoniche (per far sottoscrivere acquisti incauti, o per rubare il credito) e le truffe in rete, come il phishing (messaggi che richiedono password e dati). Bisogna fare attenzione anche alle mail, generalmente provenienti dall’estero e scritte in un italiano pieno di errori, nei cui allegati sono presenti virus in grado di carpire i dati inseriti nel computer o nel cellulare. E’ bene non credere a chi vende on line merci o biglietti a prezzi con ribassi eccessivi, così come è bene non aderire a campagne di crowfunding (raccolte di soldi) a favore di presunte situazioni di difficoltà.
Di fronte all’assedio di cui siamo quotidianamente fatti oggetto, è bene adottare comportamenti tali da rendere più difficile l’attuazione della truffa (ad es. non rispondere con un SI’ al telefono; quel sì potrebbe essere registrato e utilizzato per farci sottoscrivere contratti indesiderati); è sempre bene prendere tempo o chiamare in aiuto persone conosciute o chiamare, come già detto, il 112, che, individuato il tipo di situazione in cui ci si trova, provvederà ad allertare i soccorsi del caso.