La voce dell’organo risuona di nuovo ad Arcellasco.

inaugurazione organoStamattina nella chiesa di Arcellasco ha avuto luogo una bella e festosa cerimonia per l’inaugurazione dell’organo ottocentesco finalmente restaurato e ritornato agli antichi splendori.

Erano presenti le autorità cittadine: il Sindaco Mauro Caprani, la vicesindaco Sofia Grippo, i consiglieri Zappa e Redaelli; la santa messa, preceduta dalla benedizione dell’organo, è stata celebrata da mons. Gilardi, responsabile diocesano per la Liturgia.

E’ stato emozionante sentir sprigionare di nuovo da quelle canne (oltre 2.200!!)  note limpidissime che hanno riempito le volte della chiesa: che atmosfera solenne e mistica insieme sa creare l’organo!!!

E pensare che nella chiesa paleocristiana (fino all’VIII secolo circa) questo strumento era stato bandito dai luoghi di preghiera qui in occidente: ricordava troppo gli spettacoli sanguinari negli anfiteatri in cui venivano sacrificati i prigionieri, i condannati a morte e i cristiani. Questo ostracismo addirittura fu esteso ai musici, rei di aver usato l’organo nella sua forma più antica (hydraulis= organo ad acqua), pertanto essi dovevano cambiare mestiere se volevano essere battezzati.

Fu Pipino il Breve a riportare in Europa l’organo a canne da Bisanzio dove si era recato in visita all’Imperatore e da allora questo strumento  è stato perfezionato sempre più  ed è diventato lo strumento liturgico per eccellenza.

Quando da ora in poi sentiremo risuonare le note solenni dell’organo, il nostro pensiero andrà con doverosa riconoscenza  ai nostri antenati che ci hanno consegnato questo prezioso tesoro di arte e di artigianato.

 

UTE: Cercare il senso della vita in fase di verifica e bilancio (II parte)

“Le mie lezioni – dice la psicopedagogista Lucia Todaro, introducendo il suo intervento – non vogliono insegnare nulla; hanno lo scopo di offrire degli stimoli per rivedere il proprio vissuto e comprenderne il senso”.

Cosa vuol dire fare un bilancio della propria vita? La volta scorsa ci è stato proposto l’ aspetto della rielaborazione delle esperienze, questa volta si parlerà di valorizzazione delle stesse.

Poiché difficilmente troveremo chi si congratula con noi per i nostri comportamenti, dovremo essere noi a dare valore al nostro passato, ricordando queste parole di  Paulo Coelho: Un bel giorno tutto avrà un senso. Quindi, per il momento, non farti deprimere dalla confusione, sorridi attraverso le lacrime e cerca di comprendere che tutto ciò che succede ha una ragione.

Per ognuno di noi esistono cose che richiamano antichi dolori, antiche ferite, ma proprio questi, se rielaborati, possono portare alla serenità. Non possiamo determinare il corso della nostra vita, ma possiamo trovarne il senso.

Se alcune tradizioni sono andate perdute, possiamo reinventarne altre da riconsegnare a figli e nipoti; è possibile superare le proprie paure imparando a vedere e apprezzare la bellezza che è intorno a noi. Valorizzare vuol dire dare risalto a ciò che è bello e positivo. Chi dà spazio alle proprie paure e vede solo il brutto del mondo è una persona che non vive, ma sopravvive nella tristezza. Il presente è un dono da vivere con pienezza, magari coltivando amicizie con persone con le quali possiamo condividere esperienze e paure.

Ecco alcune pillole di saggezza che la nostra docente ci ha regalato:

Non importa se vai avanti piano, l’importante è non fermarsi.

Io non perdo mai: o vinco o imparo.

Non permettere alle tue ferite di trasformarti in quello che non sei.

Infine è bene ricordare sempre che non possiamo cambiare gli altri o il mondo, ma possiamo sempre cambiare noi stessi.

La sala Isacchi era quasi al completo e i tanti soci presenti hanno a lungo applaudito con entusiasmo alla fine della lezione.

 

 

 

Ricordando un’amica…

L’ ho sentita l’ultima volta al telefono una decina di giorni fa ed eravamo rimaste d’accordo che sarei andata a trovarla presto, ma subito dopo sono cominciate ad arrivare notizie che mi riempivano di tristezza: Mariuccia stava male.

(Nella foto qui sotto il ricordo del giorno in cui è stata eletta presidente onorario dell’UTE).

Gruppo Direttivo con Mariuccia G. Pellegrini_esterna 2Ora se n’è andata là dove non si soffre più. E’ stata una donna coraggiosa, che ha saputo credere nei suoi sogni e ha saputo perseguirli con tenacia e con fiducia incrollabile. Ha creato dal nulla l’Università della Terza Età di Erba e a questa sua creatura ha dedicato il meglio delle sue risorse e delle sue energie. Sapeva contattare i docenti e stabilire con loro rapporti di amicizia e di stima reciproca; sapeva ascoltare con pazienza e con empatia le confidenze di chi frequentava l’UTE e si sentiva accolto in un clima di familiarità e di rispetto. Ora la “sua creatura” (lei chiamava così l’UTE, sta per compiere trent’anni di vita ed è diventata un punto di riferimento importante per tanti nella nostra città.

Ho avuto modo di collaborare con lei e di sperimentare la sua generosità e la sua sensibilità.

Ci mancherai, Mariuccia! Ora ricordati di noi da lassù così come noi continueremo sempre a ricordarci di te con profonda gratitudine e riconoscenza.

 

Il trenino della Valassina….

Da qualche tempo, mia nipote Elisa è qui con me per poter frequentare l’Università Cattolica di Milano. Naturalmente deve servirsi della linea ferroviaria  che collega Erba a Milano- Cadorna.

Se un tempo bastavano 55 minuti per percorrere i 40 Km circa di questa tratta, ora occorrono, quando tutto va bene, un’ora e dieci minuti e certo io non so spiegare il perché  (avranno aumentato il numero delle fermate?). Il fatto è che la puntualità è un optional su questa linea, un’eccezione che si verifica solo raramente.  Tre giorni fa ci son volute quasi due ore per coprire il percorso e ieri il treno è partito con più di mezz’ora di ritardo, ma forse in questo caso si può pensare che il disservizio sia da imputare allo sciopero. Normalmente comunque l’orario di arrivo non è quasi mai rispettato, ma questo pare non preoccupare la Regione Lombardia, anzi sta legittimando i disservizi, visto che rinnova a scatola chiusa il contratto con la società che gestisce da anni questa linea.

 

UTE: Il ciclo dei Rougon-Macquart – Viaggio in Antartide.

Il prof. Porro ha ripreso, per approfondirlo, un argomento già accennato lo scorso anno: il ciclo di 20  romanzi di Emile Zola che hanno come filo conduttore la storia della famiglia Rougon-Macquart inserita nella Storia della Francia del periodo di Napoleone III (dal 1851 al 1870).

Zola con questa serie di romanzi intende mettere sotto accusa la società del periodo sopra citato per la smania di successo ad ogni costo che la pervade.

La capostipite della famiglia protagonista della serie è Adelaide, detta Tante Did, contadina con evidenti problemi psichici, che trasmetterà a qualcuno dei suoi discendenti. Alla morte precoce del marito, Rougon, si sposa con un bracconiere ubriacone, Macquart.

Il primo libro viene scritto nel 1871, ma è ambientato nel 1851 (momento del colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte). Il protagonista è Pierre Rougon, primogenito di Tante Did, che diventa importante nella sua città, sfruttando gli eventi politici di Parigi  di cui viene a conoscenza tramite il figlio che si è introdotto nella cerchia delle persone vicine a Napoleone III.

Il protagonista del secondo libro è Aristide che si trova a Parigi nel momento in cui la parte medioevale della città viene demolita per lasciare spazio ai grandi boulevards. Aristide fa fortuna con la compravendita di immobili, ma perderà tutto quando scoppierà la bolla speculativa.

Nel sesto libro sono narrate le vicende di Eugène Rougon, che ha un unico appetito: il potere. Avrà come antagonista una donna, che ricorda molto la Contessa di Castiglione.

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VIAGGIO IN ANTARTIDE – Il dr. Croci, che già abbiamo conosciuto come imprenditore erbese di successo (Ditta “Techne”) ci ha parlato di uno dei suoi viaggi più emozionanti: quello che lo ha portato in Antartide.

Dopo una breve ricostruzione storica dell’esplorazione de continente di ghiaccio di poco più di un secolo fa (Amundsen, Scott), ci ha proiettato un filmato con le foto sue e di suo figlio, scattate durante quel viaggio in una terra tanto inospitale quanto suggestiva.

Panorami mozzafiato, pinguini affollati su rocce innevate, foche, leoni marini e tanta neve.

E’ stato un’occasione per lasciarsi trasportare dalla fantasia e vivere un’avventura affascinante pur continuando a stare comodamente seduti sulle poltroncine di Sala Isacchi.

 

 

Una città nuova ? Speriamo…

Chi viene a Erba, per la prima volta, credo che resti veramente perplesso vedendo come quello che dovrebbe essere il cuore della città sia invece occupato da vecchi fabbricati industriali fatiscenti e lasciati in abbandono da decenni. Essi, è vero, stanno lì a testimoniare un passato glorioso di laboriosità e imprenditorialità, ma ora che il mondo della produzione è cambiato costituiscono un elemento di “disdoro” (inteso come contrario di “decoro”) che rattrista al solo vederli.

Da tanto tempo, in ogni campagna elettorale, il tema delle aree dismesse ha rappresentato un punto importante nei programmi elettorali di tutti i candidati, ma poi tutto è rimasto allo “statu quo”,  certo per la difficoltà di indurre i proprietari a prendere iniziative in merito a questo problema, che è certamente complesso, vista la vastità delle aree interessate e la loro dislocazione proprio in centro città.

Ora, grazie a disposizioni della regione, pare sia possibile alle autorità cittadine imporre ai proprietari tempi certi per intervenire, pena l’abbattimento dei vecchi edifici con spese a loro carico.

E’ auspicabile che si arrivi davvero a una riqualificazione del centro di Erba. So che ci sono da anni progetti  che attendono di essere presi in esame, speriamo che chi dovrà decidere del futuro di questa città tenga presente criteri di razionalità, di efficienza e anche di bellezza per il bene dei suoi cittadini e non ceda a tentazioni speculative: una colata di cemento sarebbe intollerabile.

Sarà possibile realizzare una città bella e accogliente, a misura di uomo? Speriamo di sì e intanto possiamo sognare…

 

Ute: Alimentazione e diete – Teleassistenza

Il dr. Simone Frigerio è uno dei più giovani docenti che la nostra UTE è riuscita ad arruolare . Si occupa di alimentazione e ieri ci ha parlato di “regime alimentare chetogenico, intermittente e con dieta mediterranea”.

Non sto a relazionare sull’aspetto scientifico/chimico della dieta chetogenica, perché non sono un’ esperta in questo campo, ma forse basta sapere che è una dieta che, eliminando i carboidrati, costringe il corpo a bruciare i grassi. La perdita di peso è veloce, ma non priva di rischi per la salute. Pertanto viene utilizzata in genere solo per brevi periodi (ad esempio dagli sportivi in previsione di una gara) perché può provocare disidratazione, ipotensione arteriosa e ipoglicemia.

La dieta mediterranea si distingue per la presenza costante di cereali, frutta e verdura, l’utilizzo dell’olio di oliva per condire i piatti, la presenza di pesce e carne di qualità, ma anche di proteine vegetali rese dai legumi.

Il digiuno intermittente può essere attuato con diverse modalità: mangiare 5 giorni alla settimana e gli altri due assumere solo tisane e estratti di frutta o, più semplicemente, concentrando i pasti giornalieri nell’arco di 8 ore e assumendo solo acqua o tisane nelle restanti 16 ore del giorno.

Conclusione molto applaudita del nostro docente: la dieta migliore è quella che si riesce a seguire!!

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TELEASSISTENZA – Le moderne tecnologie consentono vari tipi di assistenza un tempo impensabili.

Per usufruire della teleassistenza è necessario poter disporre di una connessione internet, di dispositivi di comunicazione (computer, smartphone …) e di applicazioni software. Naturalmente occorre personale addestrato per l’erogazione di tale servizio e occorre che l’utente sia in grado di utilizzare le tecnologie del caso.

La teleassistenza trova molte applicazioni nel campo della formazione professionale (corsi on line di aggiornamento), nel campo dell’educazione (vedi lezioni a distanza in periodo COVID o formazione universitaria). Il vantaggio evidente è nella riduzione degli spostamenti e nel contenimento dei costi, ma viene a mancare la possibilità di contatti personali diretti.

Si sta diffondendo rapidamente anche la telemedicina con consulti di specialisti a distanza. Un’applicazione   diffusa in ambito sanitario è il fascicolo sanitario regionale elettronico, che consente di prendere appuntamenti, ricevere le ricette del medico e controllare il proprio “curriculum” sanitario.

Nel campo dell’assistenza agli anziani è possibile prevedere interventi estremamente individualizzati e rispondenti alle singole situazioni. Sono già disponibili servizi (dietro pagamento di un modesto canone mensile) per il monitoraggio delle persone fragili, di cardiopatici o per assistenza psicologica. L’ospedale di Erba ha attuato un servizio di teleassistenza per la neonatologia indirizzato alle giovani mamme.

Le moderne tecnologie consentono e consentiranno sempre più possibilità inimmaginabili fino a pochi anni fa. Grazie al dr. Giampaolo Rizzi per tenerci aggiornati in questo campo in rapidissima evoluzione!!!

 

 

L’UTE per il sociale.

Fa parte del DNA dell’UTE di Erba mettersi in ascolto  delle richieste di sostegno che vengono dal territorio e  accoglierle cercando di rispondere con iniziative ad hoc.

E’ in questo contesto che il 1° Dicembre prossimo si terrà un concerto con la partecipazione del M.° Fedeli, della sua formazione musicale e  del suo preziosissimo Guarneri, che da quasi tre secoli ci regala la sua voce ineguagliabile.

Saranno sul palco anche i gruppi musicali della locale scuola media Puecher con i propri bravissimi insegnanti, il cui lavoro è stato più volte segnalato e premiato anche in campo nazionale.

Il ricavato della serata  verrà devoluto al progetto OASI per ragazzi autistici del territorio erbese. Si auspica una partecipazione numerosa e “generosa”!!!

concerto natale 2023